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Territorio: Santoro, mobilità sostenibile per il turismo lento

San Tomaso di Majano (UD), 18 marzo - Oggi non si può parlare di turismo e di sviluppo del territorio senza considerare attentamente gli aspetti della pianificazione, le potenzialità delle infrastrutture e le strutture per la mobilità, la ricchezza rappresentata dagli edifici storici che esistono nella nostra realtà e insistono lungo i percorsi: come l'antico Hospitale di San Tomaso di Majano, all'epoca medioevale ricovero e ritrovo per i pellegrini e oggi divenuto luogo di incontro e di approfondimento.

L'assessore regionale al Territorio e alle Infrastrutture del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro, intervenendo agli Stati generali dei Cammini alla sezione svoltasi nel ristrutturato Hospitale - complesso del XIII secolo ripristinato con il concorso della Regione nel quale anticamente i Cavalieri di Malta consentivano ai pellegrini di sostare per la notte per poi riprendere riposati il cammino verso i luoghi di culto - ha voluto porre l'accento sulle potenzialità che si stanno aprendo attraverso la riscoperta e la valorizzazione delle ricchezze di carattere storico-culturale esistenti in Friuli Venezia Giulia.

Il tema dell'approfondimento che si è tenuto nel pomeriggio della seconda giornata degli Stati generali era Cammini, paesaggio, mobilità. La Regione considera con attenzione Cammini e Paesaggio come risorse. Santoro ha rilevato che la Regione sta facendo tantissimo per valorizzare assieme i Cammini e la mobilità connessa. Lo sta facendo assieme all'Università di Udine che in questo convegno ha spiegato come l'Amministrazione, attraverso il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), stia lavorando sulla rete del turismo lento, valorizzando i percorsi sia ciclabili che pedonali, nonché i percorsi d'acqua. Ma anche favorendo il trasporto delle biciclette attraverso la ferrovia, per valorizzare itinerari di eccellenza del territorio, come la Ciclovia Alpe Adria Radweg (CAAR), e sostenendo nel contempo il ruolo transfrontaliero di queste strutture per la mobilità. E, ancora in quest'ottica, supportando anche il trasporto su gomma delle biciclette degli escursionisti e dei cicloturisti.

Un altro progetto che la Regione sta portando avanti con ferma convinzione è quello della rifunzionalizzazione della linea ferroviaria Sacile-Gemona, che dovrà però essere accompagnato da un altro grande disegno strategico sul territorio, ponendo i progetti Leader e i Comuni assolutamente in prima fila, nel ruolo di protagonisti, assieme alla Regione. "Perché la riattivazione di questa linea - ha detto Santoro - non dovrà essere fine a se stessa, ma dovrà rappresentare il filo di una collana che tenga insieme le perle di questi territori". "Sviluppare un turismo lento - ha concluso l'assessore - significa andare verso un futuro caratterizzato da un'economia assolutamente compatibile con la nostra regione, a misura della nostra regione, e soprattutto diffusa, come la qualità e la bellezza dei luoghi della nostra regione".

In precedenza l'assessore Santoro si è soffermata sul programma approvato proprio ieri dalla Giunta regionale per la riscoperta e la valorizzazione delle infrastrutture e dei percorsi ciclabili del Friuli Venezia Giulia. A concretizzare le parole dell'assessore Santoro l'intervento che è seguito di Franca Battigelli, dell'Università di Udine: l'esperta ha consentito di approfondire le previsioni per la mobilità lenta contenute nel nuovo PPR. Mentre l'amministratore unico delle Ferrovie Udine Cividale (FUC) Maurizio Ionico ha parlato dell'accesso a territori autentici con i trasporti sostenibili. Infine, Federica Brazzafolli di Montagna Leader ha illustrato nuove ipotesi di integrazione tra i Cammini e la ferrovia nel Pordenonese.

ARC/CM/EP



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