Transizione ecologica: Fvg promuove Protocollo legalità
Fondamentale la condivisione dei dati tra i soggetti istituzionali
Trieste, 9 mag - La transizione digitale non consiste solo in
un aggiornamento tecnologico ma in una radicale modifica di
processo che nel caso del Protocollo per la legalità si traduce
nella condivisione dei dati tra i soggetti istituzionali per
semplificare le procedure, garantire efficienza al sistema e
soprattutto prevenire i reati ambientali e la distorsione del
mercato.
È il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia
alla Camera di commercio Venezia Giulia Trieste e Gorizia dove è
stata presentato oggi il Protocollo d'intesa per la legalità tra
la Regione, l'Albo nazionale gestori ambientali, la Camera di
commercio Venezia Giulia, la Procura della Repubblica di
Pordenone, le Polizie locali di Trieste, di Gorizia e di
Povoletto, la Direzione marittima di Trieste e il Nucleo
operativo ecologico Carabinieri di Udine.
L'esempio del Protocollo d'intesa illustrato oggi è una buona
pratica da estendere a tutte le attività della Pubblica
amministrazione in particolare per le azioni legate al Pnrr, è
stato evidenziato dal governatore, che ha invitato enti e
soggetti a non essere gelosi dei propri dati, perché la
condivisione apporta un grande valore aggiunto nelle azioni di
controllo e velocizza tutte le procedure a vantaggio
dell'economia circolare.
Il sottosegretario al ministero della Transizione ecologica,
dalla Sala Maggiore della Camera di commercio, ha esaltato il
lavoro svolto dall'Albo nazionale dei gestori ambientali per lo
sviluppo della rete infrastrutturale e impiantistica, nel
contesto dei 60 miliardi destinati dalla misura 2 del Pnrr,
destinati appunto alla transizione ecologica. Il rifiuto non è un
problema ma una risorsa: è il tema sottolineato dalla
rappresentante del Governo e in questo senso il Friuli Venezia
Giulia, con quasi il 68 per cento di raccolta differenziata, è in
una posizione di spicco tra le Regioni italiane. Ora però, è
stato detto, occorre omogeneizzare a livello nazionale la rete
per il trattamento dei rifiuti.
In Friuli Venezia Giulia sono 3.650, in costante aumento, le
imprese iscritte alla sezione regionale dell'Albo nazionale
gestori ambientali e 400 di esse sono attive nel settore dei
rifiuti transfrontalieri. Come ha riferito il presidente
nazionale dell'Albo Daniele Gizzi, presente all'evento odierno,
in Italia le imprese iscritte sono 162.000, ma la stima è che
dovrebbero essere in numero superiore di 5-6 volte. Ciò significa
che molto resta ancora da fare per colmare un gap riconducibile a
ignoranza o dolo.
Come ha spiegato il segretario generale della Camera di commercio
della Venezia Giulia, la finalità del Protocollo presentato oggi
e sottoscritto dai soggetti istituzionali è proprio il contrasto
ai fenomeni di criminalità in campo ambientale da perseguire
rendendo disponibili e fruibili informazioni relative alle
imprese e a loro requisiti tecnici, come i veicoli a
disposizione, le attrezzature, e le tipologie e quantità di
rifiuti trattati.
ARC/PPH/ma