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Unione Europea. Serracchiani: verso la riduzione della tariffa ETIAS per l'ingresso dei serbi

Trieste, 10 gennaio - "La Serbia potrebbe ottenere un'esenzione dalla tariffa qualora in sede negoziale maturasse la possibilità di accordare tale beneficio ai Paesi candidati all'adesione all'Unione Europea. Comunque l'autorizzazione all'ingresso prevista dal nuovo sistema europeo di informazione e autorizzazione per i viaggi avrà una durata di circa cinque anni, pertanto i cittadini di Paesi terzi che si recano in Europa non dovranno corrispondere la tariffa a ogni ingresso in Area Schengen, ma potranno continuare a circolare liberamente".

Questa la notizia che il ministro per gli Affari esteri Angelino Alfano ha comunicato in una lettera di risposta alla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dopo che la stessa presidente aveva inviato lo scorso dicembre una specifica richiesta all'allora ministro Gentiloni per esentare i cittadini serbi dalla tassa di 5,00 euro che dovrebbero pagare in base all'introduzione del nuovo sistema europeo di informazione e autorizzazione per i viaggi (European Travel Information and Authorisation System  / ETIAS), rivolto ai cittadini senza passaporto europeo, e che li vincolerebbe all'obbligo di compilazione di un modulo on line per fornire dati in relazione alla propria identità, ai documenti di viaggio e ai dettagli sui contatti e sul soggiorno.

La presidente Serracchiani, nel dettaglio, aveva fatto riferimento alla situazione particolare in cui si trovano i cittadini della Serbia, "Paese del quale l'Italia sostiene con vigore l'ingresso nell'Unione e con cui abbiamo legami storici e intratteniamo strette e continue relazioni, fatte di frequenti transiti di persone. Infatti quella serba è la terza comunità più numerosa del Friuli Venezia Giulia".

"Nelle previsioni della Commissione Europea - ha spiegato il ministro Alfano - il nuovo sistema dei controlli sarà operativo non prima del 2020 e si applicherà a circa 40 milioni di viaggiatori su base annua, inclusi molti cittadini di Paesi in condizioni analoghe a quelle della Serbia". Ma proprio la precisazione sulla regola in base alla quale il pagamento varrebbe per circa un quinquennio rappresenta una disposizione che va incontro alla richiesta espressa dalla presidente Serracchiani, la quale infatti nella missiva al Governo aveva auspicato, in alternativa all'abolizione, proprio una "drastica mitigazione" della tassa.

ARC/GG/EP



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