Università: Fedriga, Uniud sia esempio contro neocentralismo
Il governatore a inaugurazione anno accademico: solo da alleanza
tra istituzione nazionale e territorio risposte virtuose
Udine, 16 nov - "Voglio augurare oggi, in un contesto
insolito, in questo incontro virtuale e a distanza, il miglior
futuro per l'Università di Udine: da qui ripartiamo con la
consapevolezza che ci proiettiamo verso un orizzonte diverso da
quello che ipotizzavamo fino a qualche mese fa. Possiamo
scegliere tra farci sopraffare dalla paura o rimboccarci le
maniche, come il Friuli ha saputo fare dopo il terremoto,
affinché coraggio, curiosità, innovazione e specializzazione ci
aprano frontiere di speranza e di prospettiva reale".
Lo ha sottolineato il governatore del Friuli Venezia Giulia,
Massimiliano Fedriga, all'inaugurazione del 43° anno accademico
dell'Università di Udine, svoltasi in diretta streaming dal
salone d'onore di Palazzo Antonini Maseri a Udine con, in
collegamento da remoto, il ministro dell'Università e della
Ricerca, Gaetano Manfredi, e il presidente dell'Istituto
Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro.
Fedriga, aprendo e concludendo il suo intervento, ha indicato
nell'Università di Udine "l'emblema di autonomia virtuosa per il
Friuli Venezia Giulia".
"In questi giorni - ha affermato il governatore - abbiamo
assistito a una feroce presa di posizione contro il concetto di
autonomia: credo che l'Ateneo del Friuli possa dimostrare
plasticamente che solo una grande alleanza tra territorio e
un'istituzione nazionale possa dare risposta ai cittadini. Mi
auguro - ha aggiunto - che scivolamenti verso nuovi concetti di
centralismo si allontanino e si valorizzi la leale collaborazione
tra Stato e istituzioni del territorio".
Fedriga ha ribadito che "l'Università sa di avere le spalle
coperte dalla Regione e sa di essersi meritata posizioni
ragguardevoli e prestigiose in campo nazionale ed europeo per la
qualità dell'offerta accademica. Tuttavia - ha osservato il
governatore - qui non c'è solo la didattica in ballo".
Il governatore ha ricordato che "siamo tenuti a trasferire ai
ragazzi, in un percorso di sostegno anche psicologico ed emotivo,
i valori della resilienza e dello spirito di adattamento. Non
dimentichiamoci - è stato il monito di Fedriga - che gli studenti
attraversano una fase fondamentale della loro vita sotto il
profilo sociale, il virus sta mettendo a dura prova anche il loro
sistema nervoso. Accanto alla crescita didattica e formativa,
teniamo sempre a mente la loro dimensione di "giovani adulti".
Dal punto di vista dei rapporti tra Regione e Ateneo, Fedriga ha
ripercorso i più recenti progetti e atti: la Regione ha approvato
il piano programmatico 2019-21 della legge regionale 2 del 2011,
vero e proprio "piano programmatico per il sistema universitario
regionale", che spazia dalla didattica all'edilizia, dalle
infrastrutture al potenziamento del personale dedicato alla
ricerca, condiviso tra Amministrazione regionale e sistema
universitario del Friuli Venezia Giulia. Il programma gode di un
budget complessivo che accarezza la soglia dei 26 milioni di
euro, con 16 milioni investiti nella parte corrente (docenti,
assegnisti di ricerca, fiere di orientamento, eventi, etc.) e 10
milioni per la riqualificazione e l'ammodernamento delle
strutture edilizia e delle infrastrutture di ricerca, cui si
aggiungono ulteriori fondi che attingono al Fondo Sociale
Europeo.
Fedriga ha indicato quale sia l'obiettivo di lungo corso della
Regione in tema di istruzione, università, formazione e ricerca.
"Stiamo cercando di creare un sistema specializzato e
specializzante - ha detto - che metta assieme i percorsi di alta
formazione non universitari con i corsi universitari, con un
particolare approfondimento ai corsi di laurea stem con i
percorsi Its. In questo senso, il ruolo dell'Università può
divenire cruciale per fare da sintesi con tutti i soggetti del
territorio, dalle istituzioni amministrative a quelle
scientifiche, per ampliare il ventaglio di scelta offerto ai
ragazzi".
La Regione, ha poi ricordato Fedriga, ha avviato un piano
ambizioso e lungimirante di rivisitazione del sistema dei parchi
scientifici e tecnologici. "La filosofia di fondo consiste - ha
spiegato - nel principio secondo cui ogni componente risulti
complementare rispetto agli altri e sappia divenire elemento di
sintesi e di valorizzazione delle peculiarità dei singoli
territori".
Fedriga ha poi rilanciato in occasione della cerimonia i
contenuti della nuova legge sul diritto allo studio, che
abbraccia l'istruzione nella sua totalità, includendo il percorso
universitario: la legge introduce modifiche a due testi normativi
regionali che disciplinano gli interventi in materia di diritto
allo studio e di potenziamento dell'offerta formativa delle
scuole.
"L'obiettivo è triplice - ha indicato Fedriga -: il primo è
creare una vera e propria filiera di servizi nell'arco della vita
formativa della persona assegnando ad un soggetto regionale,
l'attuale Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori
(Ardiss), l'attuazione degli interventi in materia di diritto
allo studio non solo universitario ma anche scolastico. L'idea di
concentrare in capo all'Agenzia l'esercizio di tutte le funzioni
regionali in materia di diritto allo studio non risponde solo
alla logica di razionalizzazione dei servizi, ma è la
manifestazione dell'attenzione che la Giunta regionale ripone
verso la persona e la comunità degli studenti, che avranno quindi
un punto di riferimento unico per trovare risposte per
l'esercizio di un loro diritto fondamentale, ovvero lo studio.
Siamo la prima Regione in Italia a creare un'Agenzia unica per il
diritto allo studio".
Nel suo intervento, per parte sua, il rettore Roberto Pinton ha
indicato come "indispensabile, al di là del sostegno economico e
della determinazione della comunità accademica, il consolidamento
del senso di fiducia in una istituzione che ha il compito
primario di generare e divulgare conoscenza: una istituzione il
cui ruolo, autonomo e disinteressato, sia riconosciuto come
riferimento per la società, un interlocutore della politica e una
bussola per il cammino di crescita dei nostri giovani".
Pinton ha indicato come necessaria per il nuovo Piano strategico,
di durata quinquennale, "la capacità di interazione dell'Ateneo
con le città in cui ha sede e l'intera area regionale. Per
questo, il coinvolgimento, in fase consultiva, dei principali
attori amministrativi e socio-economici del territorio - ha
auspicato il rettore - sarà una caratteristica distintiva del
progetto".
ARC/EP/ma