Università: Rosolen, piano per tutelare diritto studio donne afgane
Regione, università e conservatori varano l'iniziativa di
accoglienza per gli studenti afgani in fuga dai talebani
Trieste, 13 dic - "La Regione Friuli Venezia Giulia è a fianco
delle studentesse afgane e a favore del loro diritto allo studio
e sta lavorando per permettere loro di ritornare a sedersi nelle
aule universitarie. Quello che stanno vivendo gli studenti, e in
particolare le studentesse dell'Afghanistan, è un vero e proprio
dramma umanitario, a cui come Regione ci siamo sentiti in dovere
di dare risposta".
Lo ha affermato l'assessore regionale all'Istruzione e Università
Alessia Rosolen confermando l'elaborazione da parte della Regione
di "un piano di supporto e di accoglienza costruito in risposto
all'appello lanciato dal Ministero dell'università e della
ricerca e della Conferenza dei rettori delle università italiane
assieme ad Ardis (l'ente regionale per il diritto allo studio),
agli Atenei e alle altre istituzioni dell'alta formazione del
Friuli Venezia Giulia per dare una risposta alla drammatica
situazione di emergenza in Afghanistan che sta incidendo in
particolare sul futuro delle donne e sul loro accesso al mondo
dell'istruzione".
"A quattro mesi dalla caduta di Kabul la Regione intende
mantenere alta l'attenzione sulla questione e, in raccordo con la
Scuola internazionale superiore di studi avanzati, le Università
di Trieste e Udine, i Conservatori Tartini di Trieste e Tomadini
di Udine, è in via di predisposizione un piano di accoglienza che
sarà in vigore per quattro anni accademici e garantirà, grazie al
supporto di Ardis, continuità didattica, vitto e alloggio, ma
anche attività di accoglienza, orientamento e inserimento nel
contesto universitario con una attenzione alle giovani
studentesse arrivate in Italia dopo la presa di potere dei
talebani - ha proseguito Rosolen -. Gli atenei garantiranno
l'esenzione delle tasse universitarie, oltre ad attività di
tutorato e mediazione, procedure burocratiche assistite, corsi di
lingua italiana, supporto legale e psicologico".
"Questo progetto di accoglienza, che si affianca ad altre
iniziative di aiuto che si muovono in parallelo ad opera di
associazioni di volontariato, vuole garantire il diritto allo
studio e la crescita in particolare di giovani donne afghane
ospiti del nostro territorio - ha sottolineato l'assessore -. Un
progetto che prevede risorse e azioni concrete e che coinvolge
tutte le nostre Università, a dimostrazione di quanto sia
condivisa l'idea che il diritto allo studio e le pari opportunità
rappresentino la base del modello regionale di sviluppo della
persona e del territorio".
La Regione ha iniziato un dialogo con alcune importanti realtà
del terzo settore tra cui l'Ong Cesvi e l'Associazione nazionale
Alpini, per avviare le procedure di selezione e identificazione
degli studenti e per avviare ogni iniziativa volta a proteggere
coloro che arrivano dall'Afghanistan e che hanno le
caratteristiche necessarie per accedere all'alta formazione.
Il rettore dell'Università di Udine Roberto Pinton ha rimarcato
come nel continuo impegno di promozione dell'inclusione, della
lotta alle discriminazioni e del diritto alla formazione per
tutti, l'Ateneo partecipi con entusiasmo a questa iniziativa di
solidarietà promossa dalla Regione. Un segno concreto e condiviso
in risposta all'appello lanciato dal Ministero e dalla Crui e ai
bisogni delle persone più deboli.
Concorde il rettore dell'Università di Trieste Roberto Di
Lenarda, secondo il quale di fronte alla caduta di Kabul a tutte
le università italiane è apparsa evidente la necessità di
mobilitarsi per accogliere quanti più studenti possibile. Di
Lenarda ha quindi espresso gratitudine all'assessore Rosolen e
alla Regione per aver accolto senza indugio la proposta
presentata insieme all'Ateneo di Udine e ha evidenziato il
positivo coinvolgimento della Sissa e dei Conservatori di Musica
per garantire l'accesso all'istruzione superiore ad un numero
maggiore di ragazzi. Il rettore ha quindi spiegato che il
progetto, seppur impostato per favorire gli inserimenti nelle
lauree triennali, ha durata quadriennale perché tiene conto dei
traumi subiti dalle ragazze e dai ragazzi e delle difficoltà di
inserimento e di apprendimento della lingua italiana. Il primo
anno deve quindi essere considerato un momento di orientamento,
di formazione preliminare precedente il reale avvio del percorso
formativo. Di Lenarda ha infine sottolineato che l'Università di
Trieste è pronta a fare la propria parte per dare un futuro alla
gioventù afghana.
Il direttore della Sissa Andrea Romanino ha quindi assicurato che
verranno messe a disposizione delle borse di studio e di
addestramento alla ricerca destinate esclusivamente a studenti e
studentesse afgani e di borse di ricerca per scienziati afgani.
Romanino ha infine spiegato come l'accoglienza di questi studenti
e studiosi sia un importante gesto di civiltà, ma anche un dovere
per luoghi come la nostra Sissa, che hanno a cuore l'alta
formazione scientifica e la cultura.
ARC/COM/ma