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UTI: SERRACCHIANI, NO A DEROGA SU AVVIO MA SPAZI MEDIAZIONE SUL RESTO

Tavagnacco (UD), 12 mar - "Non possiamo continuare a rinviare l'avvio della Riforma degli Enti locali, premesso questo ci sono punti di mediazione sui quali stiamo già lavorando". Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, intervenendo alla tavola rotonda Le aggregazioni tra Comuni, organizzata dall'associazione Gente e idee FVG nel municipio di Tavagnacco, con il patrocinio di Confartigianato FVG, per affrontare il tema delle aggregazioni tra i Comuni e la ricaduta su imprese e cittadini.

"Abbiamo fornito indicazioni molto puntuali in Consiglio con le modifiche alla legge regionale 26/2014 e quindi si parte con il 15 di aprile: il termine per l'avvio delle funzioni è fissato il 1° di luglio e quindi abbiamo tutti un bel pò di tempo per lavorare ai Tavoli tecnici, come abbiamo fatto e continueremo a fare. Dall'altra parte c'è un Tavolo politico, a cui la Regione si è seduta, che credo potrà portare a punti di mediazione importanti", ha affermato Serracchiani.

Le mediazioni possono riguardare in parte il fondo di perequazione, "ma l'aspetto più interessante - ha aggiunto la presidente -, quello che serve di più a fare partire le Unioni Territoriali Intercomunali (UTI) e anche forse per convincere qualche sindaco, è sicuramente il tema delle funzioni". "Non è detto che debbano essere quelle, tutte insieme, e si possono rivedere anche i tempi dell'affidamento", è stata l'apertura ribadita da Serracchiani.

Sui tempi di avvio della Riforma non ci sono deroghe. "Il 15 aprile è la data fissata e non cambierà: in quella data nasceranno ex lege  le UTI con i Comuni che hanno approvato Statuto e Atto costitutivo. Mi auguro che da qui a quel termine molti altri Comuni aderiscano, con quelli che lo faranno dopo siamo pronti a ragionare", ha affermato nel corso del dibattito la presidente.

Spetta al Tavolo politico la ricerca di spazi "di ragionamento su tante altre sfumature, anche grandi, di una mediazione". Quanto al fondo perequativo, Serracchiani ha ribadito che resta da intendersi "come una premialità, perchè una parte di quel fondo è destinato ai Comuni proprio per realizzare investimenti" e ha ricordato come si tratti di un fondo triennale, con incidenza minore nel 2016 anche grazie a un emendamento accolto in Consiglio regionale, assieme ad altri che hanno portato a un miglioramento dell'impianto iniziale della norma.

"Anche su quello è possibile un ripensamento, ma resta salvo che la leva finanziaria è una parte importante delle modifiche che sono state introdotte", ha affermato la presidente. A chi invece contesta che termini perentori e penalità non aiutano il clima di avvio della Riforma, Serracchiani ha fatto riflettere su un dato. "La cosiddetta legge Iacop prevedeva associazioni e convenzioni volontarie: è costata 80 milioni di euro e ad oggi non vi è un'associazione che resti in piedi dopo avere incassato le risorse. Non credo che si possa continuare a ragionare così e occorra pretendere qualcosa in più. Fatto salvo che la legge regionale 26/2014 prevede strumenti, come ad esempio le convenzioni, con cui i Comuni possono creare forme associative anche su funzioni diverse da quelle previste dalla legge", ha ricordato Serracchiani.

Infine sull'effettiva rappresentatività in seno alle UTI, Serracchiani ha ribadito che "i Consigli comunali continueranno ad avere assolutamente una loro valenza e ci sono funzioni che continueranno a essere esercitate all'interno dei Comuni. La rappresentanza garantita dal sindaco credo sia già garante sia per la parte politica che per quella territoriale. Se c'è qualcosa da riequilibrare tra la rappresentività e il potere del sindaco e del Consiglio comunale - ha aggiunto - non è certo da attribuirsi alla legge regionale 26/2014, ma a monte, nel sistema di elezione diretta".

Introdotto da Daniela Lizzi e Alessandro Tesolat, presidente e segretario dell'associazione Gente e Idee FVG, dal saluto del sindaco di Tavagnacco Gianluca Maiarelli e del presidente di Confartigianato FVG Graziano Tilatti, al convegno sono intervenuti anche Bruno Susio, amministratore unico di Susio S.r.l. e Primo Perosa segretario comunale di lunga esperienza, e attualmente dirigente settore Finanze del Comune di Pordenone. Da entrambi sono giunti interessanti spunti di confronto con altre realtà che hanno affrontato da tempo la sfida del cambiamento che oggi è imposta al Friuli Venezia Giulia.

In particolare Susio ha affermato che il punto di forza della legge di aggregazione tra Comuni del Friuli Venezia Giulia "è il taglio dimensionale, che consente ottime economie di scala. La seconda cosa è la velocità: richiede di imprimere un grande cambiamento in un tempo ristretto. Questo è corretto perchè altrimenti nel tempo i presupposti della Riforma si sfilacciano. Però d'altra parte - ha fatto notare il consulente - una legge del genere interviene su un corpo vivo e occorre tenerne conto per trovare forme di mediazione".

Primo Perosa ha indicato come modello ideale l'unione della Bassa Romagna, "che però - ha ricordato - si è costituita in un decennio". Nel breve, ha indicato la necessità di accompagnare la riforma principalmente con l'adeguamento dei Sistemi informatici "ad oggi troppi e malfunzionanti" e una struttura organizzativa e gerarchica che consenta ai Comuni di governare il cambiamento.

"Metteremo a disposizione degli Enti locali tutti gli strumenti per svolgere al meglio le funzioni in forma associata, ma credo che sia fondamentale che tutti accettino la sfida del cambiamento, ciascuno nel proprio ruolo. Tanti attorno a noi sono già cambiati, con riforme anche più radicali: perchè il Friuli Venezia Giulia, che è stato modello nella ricostruzione post  terremoto e in molti altri settori, ora non lo dovrebbe essere anche nel riordino delle Autonomie locali?", ha chiesto concludendo Serracchiani, invitando tutti alla sfida "culturale" e inderogabile del cambiamento.

ARC/EP/ppd



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