Vaccinazioni: Riccardi, sistema Fvg garantisce 100mila dosi settimana
Il vicegovernatore in Commissione III: pronti se torna emergenza
Trieste, 7 apr - "In relazione alla strategia della Regione sui
centri vaccinali posso assicurare che se si dovesse ripartire con
una campagna massiva il sistema sarebbe pronto a riavviarsi al
ritmo, come dimostrato in precedenza, di 100mila somministrazioni
a settimana. Ovviamente oggi non ne vediamo ragione e speriamo
non accada".
Lo ha detto questo pomeriggio a Trieste il vicegovernatore con
delega alla Salute, Riccardo Riccardi, in sede di Commissione III
del Consiglio regionale durante il punto all'ordine del giorno
dedicato all'audizione dei tre direttori delle Aziende sanitarie
del Friuli Venezia Giulia e dello stesso Riccardi sul tema delle
vaccinazioni.
Come ha spiegato Riccardi, non si può ridurre quanto fatto per le
vaccinazioni in regione a qualche criticità sporadica che si è
verificata nell'ambito della messa in atto di "qualcosa che non
era mai stato fatto in passato".
"Il bilancio infatti - ha detto l'esponente della Giunta - è
senz'altro positivo, in linea con quella che è la percezione che
ho avuto girando per tutti gli hub regionali. A ciò si somma la
collaborazione fornita dai volontari: sia sul piano sanitario sia
su quello altrettanto importante della logistica e dei trasporti".
Rispondendo alla questione legata a un'eventuale destinazione
delle economie generate proprio dall'operato dei volontari il
vicegovernatore ha fatto presente che le Regioni rivendicano
dallo Stato, per i costi del Covid sull'esercizio finanziario
2021, circa 4,9 miliardi di euro non ancora corrisposti.
"Economicamente - ha aggiunto - abbiamo fatto le cose con le
forze che avevamo e ci auguriamo che il Governo ci metta a
disposizione quelle risorse che finora non sono arrivate, in un
quadro in cui ci sono Regioni, non la nostra, che non riescono a
chiudere il bilancio".
Passando alle cifre, come ha ricordato Riccardi, in Friuli
Venezia Giulia sono state eseguite 2.600.000 somministrazioni
avendo ricevuto 2.800.000 dosi. Riferendosi alla percentuale di
persone che non si sono vaccinate, il vicegovernatore ha parlato
di "un ritardo strutturale" che vedeva già i sanitari della
regione aderire in percentuali esigue (circa il 18 per cento)
alla passate vaccinazioni antinfluenzali. "Noi - ha rilevato
Riccardi - abbiamo un 2,7 per cento in meno della media nazionale
in prima dose, partendo però con dati molto più bassi. Si può
fare meglio, ma non possiamo dimenticare da dove iniziavamo e che
poi la popolazione si è vaccinata in modo consistente. Questo
perché abbiamo mantenuto tutti i target che la gestione
commissariale ci ha indicato: vedi gli oltre 100.000 vaccini a
settimana".
Sulle previsioni per i centri vaccinali, come ha risposto
Riccardi, si attende quello che deciderà la scienza anche in
merito all'eventuale inoculazione generalizzata della quarta dose.
Oltre a ciò, il vicegovernatore ha rimarcato il peso, in termini
di personale e di risorse, che grava sul sistema sanitario
regionale a causa dell'emergenza dei profughi ucraini, che sono
per lo più donne e bambini piccoli ai quali deve essere garantita
la sorveglianza sanitaria.
Da parte loro, infine, i direttori generali delle Aziende hanno
confermato, in un quadro di ospedalizzazioni per Covid in netto
calo, una potenzialità vaccinale nei centri regionali attualmente
utilizzata al 10 per cento.
ARC/GG/ma