Violenza sulle donne: Progetto Sunrise esempio virtuoso da replicare
L'iniziativa prevede collaborazione spontanea di 7 Ambiti per
attività coordinate
Codroipo, 20 apr - Il Progetto Sunrise rappresenta un esempio
importante di cooperazione spontanea tra enti locali. L'auspicio
della Giunta è che questo modello di collaborazione interambito
venga replicato anche in altre zone del Friuli Venezia Giulia.
È questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal vicegovernatore
del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute a Codroipo alla
sottoscrizione dell'atto d'avvio del progetto Sunrise. Con esso
si è dato vita alla sperimentazione di una filiera di interventi
e servizi per donne vittime di violenza e per i loro familiari
negli Ambiti territoriali della Carnia, del Natisone, Collinare,
del Gemonese e del Canal del Ferro-Val Canale, del Torre, del
Medio Friuli, della Riviera Bassa Friulana.
Il vicegovernatore ha rimarcato che Sunrise è un'esperienza che
si inserisce a pieno titolo nella lunga catena che compone il
complesso sistema della salute; infatti dà una risposta
parcellizzata e puntuale a una problematica reale, evitando
sovrapposizioni e garantendo servizi che operando da soli i
singoli ambiti non sarebbero in grado di erogare.
Si tratta della prima filiera pubblica di questo tipo in Friuli
Venezia Giulia, il cui funzionamento richiederà circa 450mila
euro l'anno, e consentirà di promuovere il benessere delle
comunità locali prevenendo situazioni di difficoltà, disagio,
esclusione ed emarginazione individuale e familiare. Nello
specifico il progetto prevede la messa in rete di due centri
antiviolenza (a Tolmezzo e Latisana), di sei sportelli
territoriali (Gemona del Friuli, San Daniele del Friuli,
Codroipo, Tarcento, Latisana e Cividale) di una casa rifugio e di
due case di semi-autonomia che ora si trovano nel cividalese.
Uno dei punti di forza di Sunrise, che si svilupperà nel
quinquennio 2022-2026, è la forte collaborazione tra gli ambiti,
che garantisce al contempo ottimizzazione e qualificazione delle
risorse, aggregazione di saperi e buone prassi, omogeneità di
risposta sul territorio, ma anche la presenza di un osservatorio
privilegiato capace di supportare le scelte programmatiche locali
e regionali. Inoltre, la scelta della co-progettazione valorizza
il ruolo degli Enti del Terzo Settore attraverso il loro
coinvolgimento attivo nello sviluppo dei progetti e nella
condivisione degli obiettivi e delle responsabilità con la
costituzione di una équipe multi-professionale altamente
specializzata, operante in tutti gli ambiti.
In merito il vicegovernatore ha sottolineato che oggi il Friuli
Venezia Giulia gode di un sistema sociale articolato e funzionale
proprio grazie all'importante ruolo svolto sul territorio
dall'associazionismo e ha rimarcato che per garantire
l'evoluzione dell'intero sistema di promozione della salute è
necessario prendere esempio dalle iniziative come questa che
valorizzano la multidisciplinarità.
Ricordando la scelta lungimirante compiuta dal presidente Adriano
Biasutti sulla creazione degli Ambiti territoriali, il
vicegovernatore ha quindi rimarcato come questo tipo di forme di
collaborazione devono moltiplicarsi perché consentono di dare
risposte multidisciplinari a fenomeni complessi e delicati che
coinvolgono oltre alle vittime anche i loro familiari e
necessitano l'istituzione di percorsi di recupero anche per chi
compie tali gesti di violenza.
ARC/MA/gg