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Accattonaggio: a Trieste non è emergenza? Le opposizioni non ci stanno

17.00 - Lega Nord non invitata al Consiglio sull'accattonaggio: il segretario Roberti reagisce. Bertoli(FI), dal canto suo, rincara la dose nei confronti del Sindaco con qualche dato in più

Consiglio straordinario sull'accattonaggio molesto: «A Trieste non è emergenza»
Ricapitoliamo. Alcuni giorni fa, i grupppi di destra al Comune - primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Everest Bertoli - richiedono la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere di una proposta d'ordinanza che vieti le attività di accattonaggio Consiglio straordinario sull'accattonaggio molesto: «A Trieste non è emergenza»
davanti alle scuole, asili, esercizi commerciali, ospedali, giardini, incroci stradali. Il consiglio, riunitosi ieri sera, respinge la proposta: Consiglio straordinario sull'accattonaggio molesto: «A Trieste non è emergenza»
«esiste un problema accattonaggio a Trieste, ma non è un fenomeno di allarme sociale come in altre città.» 

«Beato il Sindaco, che vive nel mondo dei sogni!» E' la prima veemente reazione dell'esponente azzurro. Ma non è certo finita lì. Il consigliere Bertoli trova il modo di rincarare la dose anche il giorno dopo, a mente evidentemente più fresca: «per il Sindaco di Trieste non esiste il problema dell'accattonaggio molesto, ma piuttosto, l'inasprimento delle sanzioni contro gli esercenti, chiesto dagli esercenti stessi! Il politico è imbarazzante e vive in un'altra dimensione fatta di clanfe e di convegni. Le sue dichiarazioni la dicono lunga su quanto riesca a girare per la nostra Città, evitando cosi di vedere l'evidente realtà. Peccato che i dati del progetto ufficiale “Stop for beg” al quale aderiscono Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige lo smentiscano impietosamente. A Trieste sono stati contattati 140 mendicanti: un record! Udine è a quota 39, Pordenone a 15 (più altri 25 in una terza occasione) e Gorizia a 6. Quasi il doppio del dato di Padova, seconda per numeri assoluti. Ma anche più di Bolzano e dei capoluoghi veneti, dove i Sindaci si sono mossi immediatamente per contrastare il fenomeno mentre il nostro si preoccupa ad inasprire le sanzioni agli esercizi commerciali.» Sin qui Bertoli.

D'altro canto, si può parlare di accattonaggio senza coinvolgere la Lega Nord? Parrebbe di no, almeno a sentirne il segretario provinciale Pierpaolo Roberti, che considera l'assenza del suo movimento al consiglio di ieri sera «uno schiaffo a migliaia di cittadini.» Continua Roberti: «Negare la partecipazione della Lega Nord al Consiglio comunale straordinario sull’emergenza accattonaggio è stato un atto irresponsabile e soprattutto poco rispettoso nei confronti di diverse migliaia di cittadini che hanno votato per Massimiliano Fedriga candidato sindaco nel 2011.»

Affonda il colpo, Roberti  all’indomani della bocciatura, con 24 voti contrari e 9 favorevoli, della mozione d’ordine, anch'essa firmata dal capogruppo di Forza Italia Everest Bertoli, in cui si chiedeva per l’appunto la presenza di una delegazione del Carroccio in sede di discussione dell’argomento all’ordine del giorno. «Nel ringraziare i nove consiglieri  favorevoli alla nostra presenza, che hanno impartito al sindaco e agli altri 23 contrari una vera e propria lezione di democrazia, devo con dispiacere rilevare come gli esponenti del Partito Democratico - primo fra tutti il Sindaco Cosolini - dell’Italia dei Valori, di Trieste Cambia, di Sinistra Ecologia e Libertà, della Federazione della Sinistra e del Movimento 5 Stelle - attacca Roberti - abbiano deciso di adottare con noi la tattica dello struzzo. Nascondere la testa nella sabbia o spazzare la polvere sotto il tappeto non risolve i problemi ed il mancato confronto con la Lega, in rappresentanza di oltre 6% del corpo elettorale, è un chiaro segnale di disinteresse verso migliaia di cittadini che chiedono a gran voce maggior presidio del territorio. Nonostante i tentativi di censura - conclude il segretario del Carroccio - continueremo a portare avanti le istanze di un numero crescente di triestini che, a dispetto della propaganda messa in atto dalla maggioranza, sono costretti a vivere situazioni di disagio e si trovano lasciati soli al loro destino.»

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