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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ambiente: Adesso Trieste "boccia" il piano del Comune per l’energia sostenibile e il clima

"Poco ambizioso e a tratti contraddittorio", secondo gli esponenti del partito di Laterza, il Paisc dell'aministrazione Dipiazza, che sarà prossimamente discusso in Consiglio. Critiche su gestione della crisi energetica, mobilità sostenibile e smaltimento dei rifiuti

“Poco ambizioso e a tratti contraddittorio”, secondo Adesso Trieste, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paisc) stilato dal Comune, che sarà prossimamente discusso in Consiglio. Evidenziate, in particolare, criticità su come il piano affronta la crisi energetica, la mobilità sostenibile e i rifiuti. Gli esponenti di At ritengono il piano “molto puntuale nell’analisi dei dati sul clima, ma non affronta i problemi alla radice”.

I cambiamenti climatici

I dati in questione, rilevati dal Paisc, riferiscono una situazione climatica in rapido e preoccupante cambiamento, anche impattante sulla vita quotdiana dei triestini. Si rileva intanto un innalzamento 12 centimetri del livello del mare tra il 1940 e il 2018, una temperatura media cresciuta di due gradi dal 1960 al 2016 e le massime del vento che evidenziano un aumento di circa 10 chilometri orari nel futuro prossimo, il che avvicina la possibilità che si verifichino eventi climatici estremi.

La consigliera Giulia Massolino esprime preoccupazione per “il drammatico aumento dei costi in bolletta per l’energia e il gas, già iniziato questo inverno e a cui ora si somma la crisi ucraina. Nel piano sono previsti poco più di 300mila euro per le comunità energetiche. Si potrebbe fare molto di più e aiutare il processo di democratizzazione dell’energia contro la povertà energetica. per questo, sabato 6 marzo organizzeremo insieme alla comunità di Sant’Egidio un incontro di discussione e raccolta fondi per le comunità colpite”.

"Contraddizioni" sulla mobilità sostenibilie

Federico Zadnich, Consigliere circoscrizionale e Coordinatore dell'Assemblea Ambiente e Conversione Ecologica di At, guarda invece a “ una nuova società municipalizzata che in prima persona produca energia rinnovabile al 100% per svincolarsi da altre fonti di energia ed essere autonomi”. Zadnich ha anche evidenziato che il Pums “prevedeva uno scarsissimo calo dell’uso dell’auto privata a motore, con un aumento della mobilità sostenibile dal 46% al 51%. La volontà dichiarata in campagna elettorale del sindaco è quella di diminuire del 40% le emissioni di Co2 nel 2030 passando da veicoli a combustibile fossile a mobilità elettrica e ibrida. Abbiamo poerò calcolato che per questi numeri sarebbe necessario uno spostamento del parco auto da veicoli tradizionali ad auto elettriche pari a 30mila mezzi in 8 anni, con una spesa da un miiardo e 600mila euro. Difficile in una città con benzina agevolata e i rincari dell’energia elettrica”. Uno scenario che, secondo le analisi di Adesso Trieste “per servire 30mila auto servirebbero 1500 colonnine di ricarica, del tutto assenti nel Paisc”.

Rifiuti ed energia pulita

Secondo Laterza, infine, riguardo ai rifiuti il Comune "anziché ambire a una riduzione dei rifiuti pone a valore positivo l’energia bruciata dall’inceneritore, senza nessuna ambizione di economia circolare che sappiamo invece essere l’unica direzione da percorrere. Il Comune non ha inoltre previsto azioni utili a far aumentare la raccolta differenziata, sappiamo che Trieste è maglia nera in regione con il 43%. Inoltre l’aumento delle isole ecologiche per noi non è una soluzione adeguata, perché le città che hanno superato la soglia di raccolta sono quelle che ne hanno cambiato la modalità, passando per esempio al porta a porta o al pagamento della Tari corrispettivo ai rifiuti prodotti”.

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