rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Alternativa tricolore: fermiamo la legge Scalfarotto, una legge deve punire un azione e non un'idea.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
La Legge "Scalfarotto", approvata alla Camera ed in discussione attualmente al Senato, parifica l'omofobia ai reati già condannati dalla Legge Mancino. Una volta approvata la legge in via definitiva, chi si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con 1 anno e 6 mesi di reclusione, che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa. Lo Stato avrà l'obbligo di procedere d'ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela. Questa legge è in forte contrapposizione con l'Articolo 21 della Costituzione Italiana,che sancisce la libertà di opinione di tutti gli individui.
In tutta Italia ormai, con il pretesto di combattere "inutili" stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di propaganda contro la famiglia, soprattutto nel mondo scolastico, con proiezione di film e sitcom omosessuali e la diffusione di fiabe, rivedute e corrette, in chiave omosessuale pubblicate dall'UNAR, ufficio direttamente dipendente dal Dipartimento Pari Opportunità che a sua volta fa capo al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La scuola non deve imporre un modello di società che prevede l'eliminazione delle naturali differenze tra i sessi. Qualche tempo fa, nel Liceo Giulio Cesare di Roma, i professori imposero la lettura, agli allievi minorenni, di un romanzo, a forte impronta omosessualista, dal titolo "Sei come sei" della scrittrice M. Mazzucco, Edizioni Einaudi, che, ad un attenta lettura, si sono rilevati dei chiari contenuti pornografici, descrivendo, fra l'altro, nei dettagli un rapporto orale fra due maschi.

In numerose scuole italiane, nello scorso mese di Marzo in occasione della cosi detta "settimana contro il razzismo", è stata proiettata, ad un pubblico di minori, la sitcom gay "Vicini", con numerose polemiche e proteste da parte delle Associazioni dei Genitori. Nel video in questione vengono pronunciate frasi come "La famiglia tradizionale deve finire". Potremmo continuare per ore ad elencare i numerosi atti di circonvenzione di minori, da parte dell'UNAR, atti che mirano alla distruzione della Famiglia tradizionale, sostituendola con la nuova entità che ci rifiutiamo di chiamare famiglia.

La Famiglia è fondata sul matrimonio tra un Uomo ed una Donna,rappresenta l'istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita, e l'unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell'affidamento e dell'adozione.
La "famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società", e come tale "ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato"secondo quanto sancito dall'art.16 comma 3 della "Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo" adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10/12/1948, essa costituisce, più di un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, ma una comunità di affetti e di solidarietà, in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali e spirituali essenziali per lo sviluppo, ed il benessere, dei propri membri e della società, nonché il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana, ed ad armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale.
Noi di Alternativa Tricolore, ci appelliamo al Capo dello Stato ed al Capo del Governo, affinché la Legge Scalfarotto venga fermata, noi siamo convinti assertori che "una legge deve colpire un'azione e non un'idea", e, come abbiamo già ampiamente spiegato, la Famiglia va difesa come istituzione e matrimonio tra due persone di sesso diverso.
Luigi Cortese
Segretario Nazionale
Alternativa Tricolore
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alternativa tricolore: fermiamo la legge Scalfarotto, una legge deve punire un azione e non un'idea.

TriestePrima è in caricamento