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Alternativa tricolore: il Cie di gradisca non deve riaprire.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
Un mese fa circa, il Ministro Alfano dichiarò, al riguardo delCIE di Gradisca d'Isonzo, "non riaprirà se dal territorio verrà confermata la contrarietà a tale struttura", ma ad oggi la struttura è soggetta a consistenti lavori di ristrutturazione, per 800 mila Euro, relativi al primo stralcio dell'intervento.
Lavori per rinforzare le inferriate, sistemare nuove sbarre, coprire i corridoi con robuste reti, un programma di lavori per arrivare alla riapertura della struttura nei primi mesi del 2015, quindi il prossimo anno sarà di nuovo in esercizio l'ex caserma riconvertita all'accoglienza di immigrati clandestini e ristrutturata con i soldi della collettività.
Vogliamo ricordare che, il CIE di Gradisca, è stato più volte oggetto di rivolte, anche violente, che hanno portato all'incendio della struttura nel novembre 2013, le proteste erano iniziate qualche tempo prima a causa dell'impedimento di festeggiare il Bairam, la fine del Ramadan, e avevano visto il pesante intervento delle Forze dell'Ordine, con l'utilizzo di gas lacrimogeni al CS.
Noi di Alternativa Tricolore ribadiamo con forza, ancora una volta, che i CIE devono essere chiusi in via definitiva, perché l'immigrazione clandestina è reato, e la presenza di extracomunitari nel nostro territorio ha raggiunto livelli ormai intollerabili, a causa di una falsa politica di buonismo e solidarismo.
Come più volte affermato Alternativa Tricolore, che a differenza di altri movimenti non è né razzista né xenofoba, si batte per il ripristino della LEGALITA' che in Italia purtroppo oggi è ancora assente.
Alternativa Tricolore
Federazione Provinciale di Trieste
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