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Assurdità del Regolamento Dehors, la Lega Chiede l'Intervento del Ministro Franceschini

Massimiliano Fedriga chiede anche che la Soprintendente Picchione venga assegnata ad altro incarico 23.4.2014  | 14.22 - «Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo intervenga direttamente sulla questione relativa al...

Massimiliano Fedriga chiede anche che la Soprintendente Picchione venga assegnata ad altro incarico

23.4.2014 | 14.22 - «Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo intervenga direttamente sulla questione relativa al regolamento dehors, che rischia di arrecare notevoli danni economici a centinaia di esercizi commerciali». Il deputato della Lega Nord Massimiliano Fedriga passa all'attacco sul tema degli arredi esterni che i locali pubblici dovranno adottare a partire dal 1 maggio prossimo e chiama direttamente in causa, a mezzo di un'interrogazione a risposta scritta, il ministro Franceschini.

«Si tratta - scrive il parlamentare - di un piano restrittivo, illogico e penalizzante che la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia ha calato, con l'irresponsabile avallo del Consiglio comunale di Trieste, sulla testa di circa 440 esercenti che, a partire dal mese entrante, saranno costretti a rimuovere parte degli arredi e a farsi carico di nuovi investimenti per l'esterno dei locali al fine di non incorrere in pesanti sanzioni».

«Esiste tuttavia un ulteriore problema: la totale mancanza di certezze sui tempi di approvazione delle richieste di autorizzazione scoraggerà larga parte dei commercianti dal farsi carico dei notevoli costi per allinearsi alle disposizioni del nuovo regolamento. Accadrà così che, rinunciando agli spazi esterni, si verificheranno ricadute negative sull'occupazione e, più in generale, sull'economia di un territorio che risulterà sempre meno attraente agli occhi dei turisti».

«Il ministro Franceschini non faccia dunque orecchie da mercante - conclude Fedriga - e si assuma le proprie responsabilità, a tutela di Trieste e del Friuli Venezia Giulia in generale, assegnando ad altre mansioni la Soprintendente Picchione che, come dimostrato sul tema in oggetto e nella perdurante conflittuale chiusura al dialogo con tutte le amministrazioni territoriali, non ha saputo o voluto cogliere le reali esigenze del nostro territorio e di chi lo vive quotidianamente».

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