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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ater, residenza a 5 anni, il centrosinistra: "Penalizzerà italiani"

Moretti (Pd): "Con il provvedimento sarebbero ben 311 (rispetto ai 414 extracomunitari) gli italiani che non avrebbero più diritto a una casa Ater". Centis (Citt): "Un boomerang"

"Penalizzerà gli italiani", questo in sintesi il commento dei consiglieri regionali del centrosinistra sull'innalzamento a 5 anni dei parametri di accesso alle case popolari. La proposta di legge, approvata ieri, viene così commentata dal consigliere del Pd, Diego Moretti

Il Pd

"Nella sua foga di colpire gli stranieri, la maggioranza si trova di fronte al primo grande scivolone, ribaltando lo slogan "prima gli italiani", perché gli italiani saranno sì i primi, ma a pagare la cieca propaganda. Con il provvedimento approvato oggi, sarebbero ben 311 (rispetto ai 414 extracomunitari) gli italiani che non avrebbero più diritto a una casa Ater in base ai nuovi criteri di accesso. Se questa è la maggioranza che pensa agli italiani, allora gli italiani devono iniziare a preoccuparsi, perché con una delle prima leggi che viene votata da questo Consiglio regionale gli viene tolta la casa popolare: oggi è così, domani chissà a chi toccherà. Noi restiamo convinti che il tema dell'edilizia popolare vada considerato a prescindere dal tema della residenzialità".

Inoltre, Moretti sottolinea anche il tema dell'autocertificazione: "In queste settimane la Regione Veneto e il Comune di Lodi, pur su questioni diverse (contributi per i libri e diritto alla mensa scolastica), hanno rivisto la propria posizione, inizialmente contro l'autocertificazione, in quanto erano state rilevate diverse criticità e la situazione era sfuggita loro di mano. Perché il Friuli Venezia Giulia per una volta tanto non prende esempio, tra l'altro da chi ha il suo stesso colore politico, e fa altrettanto?".

Infine, conclude Moretti, "nonostante le dichiarazioni contrarie, si tratta di una legge ideologica e null'altro. Vedremo se la maggioranza interverrà nei prossimi mesi sul riordino territoriale oggetto degli emendamenti presentati (poi ritirati) in commissione da Progetto Fvg: di certo non staremo a guardare le ulteriori umiliazioni dei territori".

I Cittadini

Contrario anche Il Gruppo dei Cittadini in Consiglio regionale. Così Il presidente Centis: "Questa scelta serve soltanto a escludere ed è di fatto un boomerang contro gli stessi italiani a cui la Lega, in teoria, dice di dare priorità. Assurdo pensare che ci sia chi viene a vivere nella nostra regione per ottenere il contributo sulla prima casa dopo due anni dal suo trasferimento. Spostando l'asticella a cinque non si fa altro che introdurre una complicazione burocratica utile soltanto a escludere tante famiglie in condizioni non agiate che avrebbero diritto a un aiuto. Non dimentichiamo, inoltre, che il contributo premia chi recupera immobili già presenti e va a favore quindi di una politica urbanistica e ambientale virtuosa".

I Cittadini si sono anche battuti per la cancellazione di un'altra norma che obbligherà gli immigrati a produrre la documentazione che attesta l'assenza di proprietà immobiliari dal Paese di origine, diversamente dalla semplice autocertificazione Isee. "Un provvedimento discriminatorio che ricorda il caso Lodi - aggiunge Centis -, visto che la previsione normativa non tiene conto che tali certificazioni non sono previste in molti ordinamenti stranieri e quindi siano impossibili da ottenere. Inoltre i costi per la loro traduzione e autenticazione verrebbero ad essere sproporzionati rispetto al contributo richiesto".

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