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Baratto amministrativo, Cason (Ld): «M5S mistifica la realtà, nessun ostruzionismo»

«Deludente sentire un'offesa all'intera commissione, che ha compiti meramente tecnici. Potremmo parlare piuttosto del primo caso di "auto-ostruzionismo"»

Il presidente della commissione bilancio e tasse del Comune di Trieste Roberto Cason risponde alle dichiarazioni del consigliere pentastellato Domenico Basso relativamente al baratto amministrativo. Dopo il secondo slittamento della discussione della delibera presentata dal M5S, Basso aveva avanzato accuse di ostruzionismo, a cui il presidente Cason ribatte con un comunicato ufficiale: «Il baratto amministrativo, ovvero il pagamento delle tasse in cambio di ore lavoro da parte del cittadino è uno strumento previsto dalla legge. Le attuali linee programmatiche del Sindaco del Comune di Trieste già prevedono, al punto 2), il patto di “cittadinanza attiva” meglio definito dall’art. 24 della Legge 164/2014 in cui i comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare».

«Gli interventi - viene specificato - possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. L'esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell'esercizio sussidiario dell'attività posta in essere. Anche una mozione (allegata) presentata agli inizi di quest’anno dai consiglieri della Lista di Piazza (Panteca e Cason) approvata dal Consiglio Comunale all’unanimità (solo 2 astenuti), impegna il sindaco e l’assessore competente a definire il regolamento sul “baratto amministrativo"».

«Pertanto - commenta Cason - se è vero che le forze politiche in Consiglio Comunale sono tutte d’accordo sulla scelta (politica) del baratto amministrativo, non si comprende quale ostruzionismo possa essere stato attuato. Invece, gli esponenti del M5s farebbero bene a dire la verità: durante le sedute della II  Commissione (Bilancio imposte e tasse) sono emerse notevoli criticità non tanto sullo strumento del baratto in termini generali bensì sui contenuti tecnici e giuridici del regolamento proposto proprio dagli stessi».

«Ad esempio - continua il presidente - non sono stati indicati i tempi di presentazione dei progetti, elemento essenziale poiché con una recente sentenza della Corte dei Conti  è stato deciso che non è possibile barattare le tasse già scadute, il regolamento è stato esteso a tributi non ben definiti quando si sa bene che la TARI sarebbe l’unico tributo oggetto di baratto (tassa sui rifiuti che molti hanno difficoltà a pagare), non sono stati indicate le aree di intervento lavorativo strettamente correlate al tributo, insomma il regolamento proposto sembra un brutto copia/incolla di altri regolamenti probabilmente utilizzati in altri comuni dal M5s».

A seguito delle criticità emerse durante la prima seduta è stato chiesto di presentare le relative proposte di emendamento, entro la data fissata (19/04/2017) dal presidente Cason, al fine di esaminarle durante la seduta di ieri. Nulla, a quanto si legge nel comunicato di Cason, è pervenuto in commissione, nemmeno dai diretti interessati.

Come ultimo tentativo di "salvataggio", durante la seduta di ieri 21/04, considerate le notevoli criticità di natura tecnica ed operativa emerse durante i lavori di commissione, è stato chiesto da diversi commissari di istituire un “tavolo tecnico” composto dal presidente Cason stesso, dall’assessore al bilancio e tributi, dall’assessore ai lavori pubblici e relativi direttori d’area, dai proponenti e dal firmatario della mozione approvata, al fine di trovare una soluzione.
Al termine della seduta, a quanto riportato dal suddetto comunicato, il presidente Cason ha chiesto ai proponenti Basso e Imbriani di licenziare l’atto per la discussione in aula oppure di proseguire con il tavolo tecnico. E i consiglieri del M5s hanno scelto di proseguire con il tavolo tecnico, tavolo immediatamente convocato dal presidente Cason con i ringraziamenti del consigliere Basso «per il celere seguito alla proposta di tavolo tecnico».

«A seguito dell’impegno dei componenti della commissione -conclude Cason - anche del centrosinistra, nel ricercare possibili rimedi ad una proposta di regolamento che “fa acqua”, è deludente che si parli di ostruzionismo, offendendo in tal senso l’intera commissione che, si ricorda, ha compiti meramente tecnici. Potremmo parlare piuttosto del primo caso di “auto-ostruzionismo”».

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