
Giunta Serracchiani a 5 anni, Bolzonello: «Rilanciate produzione e turismo»
«Siamo riusciti a riassettare il sistema attivando nuovi fondi comunitari con bandi per 200 milioni di euro e soprattutto abbattendo del 30 per cento i tempi di attesa nell'erogazione dei contributi»
«Partendo da una situazione di grave sofferenza per il Friuli Venezia Giulia, come quella del 2013, con tutti i numeri degli indicatori economici a picco, siamo stati capaci in quel momento di riprogettare il futuro e creare le condizioni per la ripresa attraverso una riforma, come il Rilancimpresa, che ha unito il mondo della conoscenza alle realtà produttive e che, unitamente a tutta una serie di misure, ha riavviato lo sviluppo e innestato processi innovativi in molte aziende della regione».
Lo ha detto il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, nel corso della conferenza di stampa di fine anno che ha tracciato un bilancio dell'azione di governo di questa legislatura.
«Abbiamo messo in atto - ha detto Bolzonello - una visione strategica focalizzata sull'efficientamento dell'esistente e su un'azione riformatrice, che ha ammodernato alcuni modelli ormai superati. Ereditando una condizione della programmazione europea regionale con pesanti problemi di gestione, siamo riusciti a riassettare il sistema attivando nuovi fondi comunitari con bandi per 200 milioni di euro e soprattutto abbattendo del 30 per cento i tempi di attesa nell'erogazione dei contributi, diventando una delle regioni più virtuose del Paese. Queste politiche, con i bandi dedicati all'innovazione e alla ricerca, hanno generato 1100 nuovi posti di lavoro».
Sul fronte delle riforme, con il Rilancimpresa, come ha spiegato il vicepresidente, è stato confermato il ruolo dei distretti produttivi trasformandoli in cluster di natura privata, fortemente radicati al territorio e allo stesso tempo in grado di relazionarsi con i mercati internazionali. Contemporaneamente si è intervenuti sul sistema dei consorzi industriali, portati da 10 a 6 razionalizzando il sistema.
Moltissima attenzione è stata dedicata anche all'artigianato delle piccole e medie imprese, quintuplicando (da 1.300.000 euro del 2013 a 5.300.000 del 2017) le risorse regionali per il comparto. «Si tratta - ha sottolineato Bolzonello - di importi di qualità, in quanto attraverso il Centro di assistenza tecnica per imprese artigiane (Cata) abbiamo perseguito un indirizzo finalizzato all'accompagnamento delle Pmi nei percorsi dell'innovazione tecnologica, necessari per consolidare la competitività. Un sostegno concreto a quella che deve tornare ad essere la spina dorsale dell'economia del Friuli Venezia Giulia».
Un forte impulso è stato conferito al sistema del credito alle imprese «che dal 2015 è ritornato ad essere un tema centrale delle politiche regionali»: 400 milioni nel quinquennio 2013-2017 attraverso il Fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie) e i fondi diretti, per soddisfare la domanda di un significativo numero di attività imprenditoriali nonostante l'abbassamento dei tassi di interesse bancari.
«Ricettività, logistica, capacità di offrire servizi di qualità e marketing territoriale declinato ai paesi del Centro Europa: questa la formula - ha concluso Bolzonello - che ha consentito di rilanciare il comparto».