Camber(FI), mozione urgente: «Rifugiati senzatetto, Comuni minori facciano loro parte»

Lunedì sera, in occasione del prossimo Consiglio Comunale, il consigliere comunale di Forza Italia Piero Camber presenterà una mozione urgente avente come tema quello dell' accoglienza richiedenti asilo politico.

Di seguito la mozione completa

OGGETTO: accoglienza richiedenti asilo politico.

Premesso che da dichiarazioni dell’Assessore comunale Laura Famulari (Il Piccolo 10.6.2015) a Trieste le strutture stanno ospitando 757 persone mentre ulteriori 87, seppur identificate ed assistite, non hanno neppure un tetto, un letto su cui dormire, venendo così costrette a vivere all’addiaccio;

Preso pertanto atto come Trieste stia attualmente ospitando circa 850 richiedenti asilo politico;

Considerato che nel territorio comunale viene applicato un sistema di accoglienza diffusa, mediante l’individuazione di appartamenti sul libero mercato: un sistema pertanto applicabile da qualsiasi comune;

Constatato come l’Anci ha approvato in questi giorni le linee guida della Regione Friuli Venezia Giulia per i richiedenti asilo politico, che prevede quote di persone assegnate a ciascuno dei 19 ambiti socio-sanitari del territorio anziché ai singoli Comuni;

Valutato come l’ambito socio sanitario triestino contempli TUTTI i comuni della Provincia di Trieste;

Considerato che se i profughi richiedenti asilo politico hanno diritto di essere ospitati, ogni Comune dell’ambito socio sanitario deve fare il proprio dovere e non solo quello di Trieste.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TRIESTE

Invita il Sindaco ad intervenire presso il Prefetto ed i Sindaci tutti della Provincia di Trieste, affinchè le decine e decine di senza tetto richiedenti asilo politico, che oggi vivono all’addiaccio nel territorio del Comune di Trieste, trovino immediata ospitalità nei Comuni minori della Provincia di Trieste, considerato che anche sui loro territori esistono se non altro appartamenti sul libero mercato, mettendo così fine all’assurdo disumano che vi siano persone costrette a dormire/soggiornare nelle pubbliche piazze/vie, persino costretti a dover effettuare i loro bisogni fisiologici ed igienici all’aria aperta, in luoghi ovviamente aperti al pubblico.