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Camera di Commercio Fvg, Torrenti: «Rammarico per ripensamento Governo su due camere»

«La scelta di creare un'unica Camera di commercio regionale ha una valenza strategica in linea con la politica di aggregazione territoriale e funzionale sin qui perseguita dalla Regione»

«La Regione aveva trovato la disponibilità tecnica del Governo a una soluzione che andava incontro alle legittime esigenze di tutti i territori, tutelando anche le aree meno robuste. In un secondo momento, nello stesso giorno, il Governo ha mutato parere sul testo in alcuni punti, tra i quali l'accorpamento delle Camere di Udine e Pordenone, e il mantenimento della Camera della Venezia Giulia». Lo ha affermato l'assessore regionale Gianni Torrenti, presente oggi a Roma in rappresentanza della Regione alla Conferenza Stato-Regioni, dove è stato presentato il piano di accorpamento delle Camere di Commercio italiane.

Per Torrenti «pur rimanendo indiscutibile che la Regione non ha competenza in materia, la scelta di creare un'unica Camera di commercio regionale ha una valenza strategica in linea con la politica di aggregazione territoriale e funzionale sin qui perseguita dalla Regione. Dobbiamo rammaricarci per questo ripensamento». Il Friuli Venezia Giulia aveva dato questa mattina parere favorevole alla proposta del Governo di un unico Ente camerale regionale, concordando con gli uffici tecnici del Ministero l'accoglimento di alcune modifiche del decreto.

La nota emendativa concordata chiedeva che «vista la straordinarietà dell'operazione che riduce da 4 a 1 le Camere di commercio, completando il progetto di unificazione già avviato con l'accorpamento delle Camere di commercio di Trieste e di Gorizia nella camera della Venezia Giulia, che venga previsto un emendamento con cui garantire rappresentanza territoriale piena in tutti gli organi compresa la giunta camerale a tutte e quattro le Camere di commercio preesistenti accorpate (Udine, Pordenone, Trieste e Gorizia) quindi anche a quelle che, sulla base dei criteri economici, non sarebbero garantite. E' inoltre necessario valorizzare la gestione del Fondo Gorizia con riferimento alle previsioni normative contenute nella L 700/1975 che - si chiude la nota - consentono l'integrazione della Giunta camerale con un'adeguata rappresentatività del territorio dell'ex provincia di Gorizia».

«In Conferenza delle Regioni e fino alla fine della Conferenza unificata del primo pomeriggio - ha proseguito Torrenti - non avevamo alcun sentore che la posizione del Governo fosse cambiata rispetto alla settimana scorsa, e per questo avevamo lavorato per perfezionarla nell'ottica di una tutela complessiva. Il Governo ha successivamente comunicato che la richiesta precedentemente accolta di avere un'unica Camera di commercio veniva cassata per ragioni tecniche, riportando così il testo alla versione presentata da Unioncamere».

«A fronte di questo evento, la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto che venisse verbalizzata la modifica in senso negativo del parere espresso al mattino. Questa novità improvvisa, che non ha tenuto conto dell'opportunità di leggere il territorio nel suo complesso, ora andrà gestita dalle due Camere di commercio, che - ha concluso Torrenti - avranno il compito di ricucire rapporti e dialogo tra tutti i soggetti coinvolti».

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