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Caos Governo, Fedriga: "Molto preoccupato". Serracchiani: "Fallimento studiato a tavolino"

Patuanelli (M5S): "Penso che si sia passato il limite"

"Sono molto preoccupato della deriva che ha preso il Paese. Quando il volere del popolo non lo si rispetta significa che la democrazia viene meno". Così il presidente del Friuli Venezia Giulia e segretario regionale della Lega Massimiliano Fedriga ha commentato quanto avvenuto ieri a Roma dopo il colloquio tra Mattarella, Salvini e Di Maio e il caos generato (e l'accusa di impeachment) da quello che sembra un rifiuto del capo dello Stato di avere Savona come all'Economia.

"Il Presidente Mattarella ha detto di non aver messo veti sui nomi. Ha fatto molto peggio, ha interferito con le decisioni politiche di una potenziale maggioranza di governo, decidendo che alcuni temi non possono essere nell'agenda di governo. Nonostante la volontà popolare. Penso che si sia passato il limite". Questo invece il commento del pentastellato triestino Stefano Patuanelli, eletto senatore in Parlamento. 

Di idee diverse invece la ex presidente FVG e ora deputata romana Debora Serracchiani: "Era tutto studiato a tavolino, hanno creato un percorso obbligato per evitare di fare il governo e buttare la colpa addosso a Mattarella.  Nessuno creda che si fa saltare un Governo per Savona ministro. Salvini e Di Maio hanno mostrato che sono capaci di tutto, anche di far fuori Giorgetti dal governo pur di andare allo sfascio. E hanno mostrato che sono traditori dei loro elettori e distruttori del Paese: avevano l'opportunità di provare a mantenere le loro promesse e invece lasciano l'Italia senza guida. E pure sparano su Mattarella perché difende la Costituzione da potenziali fuorilegge. Questi sono una mina infilata nella democrazia".

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