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Casapound: «Edilizia popolare, prima gli italiani»

Nella notte collocato uno striscione dagli attivisti triestini di Casapound sulla sede Ater di Trieste. Lo dichiara Nicola di Bortolo, responsabile regionale del movimento politico Casapound Italia. «Sabato 27 Giugno dalle 9.00 parte la raccolta firme per modificare sistema assegnazione»

Nella notte i militanti del movimento politico CasaPound Italia hanno posizionato uno striscione recante la scritta «Edilizia popolare: prima gli italiani» all' ingresso della sede Ater di Trieste per evidenziare il progressivo aumento negli accessi alle case popolari da parte di cittadini extracomunitari e comunitari.

«I numeri parlano chiaro - afferma Nicola di Bortolo, responsabile regionale del movimento - le assegnazioni a cittadini non italiani sono raddoppiate passando dal 10% del 2005/06 al 19,4% del 2013 e permangono in costante aumento nell ' ultimo biennio. Trieste è una città che si trascina da decenni il problema degli alloggi popolari, la crisi ha comportato inoltre un notevole incremento anche dei casi di morosità - circa 500 - e una forte richiesta, 5000 circa sono state le domande pervenute, per l' assegnazione di un alloggio di edilizia convenzionata».

«Questa richiesta - conclude Di Bortolo - nasce dalla mancanza di un progetto regionale serio sull'edilizia popolare e sui metodi d'accesso: la città giuliana è esempio lampante di proposte politiche inesistenti, avendo a disposizione alcune centinaia di alloggi Ater in condizione abitative non idonee che permetterebbero se adeguatamente ristrutturare di dare un alloggio alle tante famiglia italiane in difficoltà. A causa di tale mancanza istituzionale inizieremo con sabato 27 Giugno dalle 9.00 alle 12.30 in viale XX Settembre, la nostra raccolta firme atta a modificare il sistema di assegnazione degli alloggi popolari».

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