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Centri commerciali, Sergo (M5s): «È caos, si faccia subito chiarezza per evitare seri danni»

Il portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia, Cristian Sergo, su situazione Centri commerciali in Friuli Venezia Giulia

Cristian Sergo, portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia: «Troppe notizie e poche certezze a poche ore dalla prima giornata di chiusura prevista dalla legge 4 del 2016. Purtroppo leggendo i giornali non si hanno sempre tutte le informazioni e questo genera confusione soprattutto tra commessi e addetti ai lavori. Da quel che si è capito in queste ore, a differenza di quanto emerso nei giorni scorsi, la sospensiva del Tar vale solo per chi l'ha richiesta, ma dovrebbe valere per i singoli negozi o supermercati come prevede la Legge Regionale. Se così fosse, salvo nuovi pronunciamenti in extremis del Tribunale amministrativo regionale, la legge rimane in vigore per tutti gli altri negozianti. Su questo è bene che ci sia la massima chiarezza».

«Ma va fatta chiarezza anche nei confronti di quei centri commerciali che stanno "invitando" calorosamente i propri inquilini a tenere le serrande alzate pur non avendo (ancora) ottenuto una sospensiva. Ci sembra che qualcuno voglia giocare una partita sulla pelle di altri. La legge infatti ricorda che a pagare sono i singoli negozi e non i proprietari dei centri commerciali, che per assurdo possono tenere i cancelli aperti per chi volesse godersi un film, una partita o un pasto ad Halloween. Le sanzioni di solito previste per i negozi che volessero chiudere i battenti - rispettando la legge - a questo punto non dovrebbero essere emesse, ma dovrebbero esser comminate le multe da parte dei comuni nei confronti degli esercenti che, non avendo ottenuto la sospensiva, decidano comunque l'apertura dei negozi».

«Su questo caso chiediamo all'assessore Bolzonello di fare chiarezza immediatamente per evitare che singoli esercenti vengano "costretti", con il ricatto, a violare una legge perfettamente in vigore - fintanto che la Consulta non si esprimerà in merito -, solo per garantire i diritti di chi vuole affrontare una battaglia contro la Regione. Dal nostro punto di vista a pagare le multe salate alla fine sarebbero solo questi negozianti e non chi li "invita" a tenere aperto». 

«È fondamentale specificare correttamente quali negozi avranno ottenuto una sospensiva e quindi la "possibilità", visto che nessuno li obbliga e non glielo chiede l'Europa, di rimanere regolarmente aperti e quali invece dovranno rimanere chiusi e, in violazione di legge, multati. Poi sulla costituzionalità o meno del provvedimento se ne discuterà fra qualche mese».

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