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Sicurezza edifici regionali, Colautti (Ap): «La Giunta risponda alle contestazioni dei sindacati»

«Rischio di intraprendere una strada pericolosissima di esternalizzazione di attività lavorative della pubblica amministrazione regionale e del comparto unico»

L'appalto per i servizi di sorveglianza nelle sedi della Regione è al centro di un'interpellanza alla Giunta depositata dal capogruppo di Alternativa popolare in Consiglio regionale, Alessandro Colautti, che intende vederci chiaro sulle contestazioni mosse dai sindacati quanto a caratteristiche dell'appalto e conseguenze che ne conseguono; possibilità che si proceda all'esternalizzazione di alcune attività lavorative, come il portierato, per le quali esistono invece risorse interne al comparto unico; rischio di demansionamento del personale.

«Si tratta - ricorda Colautti - del più grande appalto mai stipulato sul fronte dei servizi di sorveglianza delle sedi della Regione e costa alle casse pubbliche 2,8 milioni l'anno per complessivi 25 milioni per otto anni, spesi per pagare i servizi di vigilanza armata e portineria assicurati da 89 addetti».
Tale appalto ha però suscitato la reazione dei sindacati, che hanno evidenziato, tra l'altro, il fatto che la gara è stata assegnata al massimo ribasso, facendo mancare il 40% delle figure armate e la mancanza, nel contratto, di clausole di salvaguardia sulla continuità lavorativa e professionale dell'appalto. Rilievi che Colautti ora sottopone alla Giunta regionale per sapere se intende approfondire quanto affermato dai sindacati. Ma anche per chiedere se, con questo appalto, non si ritenga «di aver aperto, con un grave precedente, una strada pericolosissima di esternalizzazione di attività lavorative della pubblica amministrazione regionale e del comparto unico, foriera di ulteriori esternalizzazioni».

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