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Politica

Ferriera in Consiglio Comunale: ok per l"eventuale chiusura dell'"Area a caldo"

Temi caldi nella seduta odierna del Consiglio Comunale: sul tavolo due argomenti che hanno diviso le coscienze dei cittadini e dei politici e che, soprattutto nel momento del voto della petizione sulla'"Area a caldo" dello stabilimento di Servola, potrebbero spaccare la maggioranza (vedi dichiarazioni di Sel)

22.23 - Si passa al voto sulla petizione popolare: 38 voti favorevoli su 38 votanti.

22.21 - Bertoli: «Ringrazione tutti i cittadini, i firmatari e non, anche quelli che stanno raccogliendo altre firme per un processo analogo. Sono d'accordo con il consigliere Sossi sul fatto che sono possibili altri percorsi. Ringrazio il sindaco per la sua decisione, ma restano delle perplessità: la Ferriera sta esercitando da quattro mesi in assenza di Aia». 

22.17 - Cosolini: «Il voto favorevole arriva nel rispetto del patto con i cittadini. Il senso del voto, sia chiaro, non è la decisione di procedere alla programmazione della chiusura (la settimana scorsa ci siamo espressi in maniera contraria). Ringrazio la Maggioranza per la comprensione, soprattutto quelli che hanno rinunciato a qualcosa per venirmi in contro (dandomi fiducia). Quindi con questo spirito voteremo a favore della petizione».

22.15 - Patuanelli: «Voteremo a favore, perchè è giusto scardinare quel cambio di giacca e il gioco di parole che spesso si è visto in quest'aula. Voteremo a favore di una petizione che ha un obiettivo evidente. Ci rimane una preoccupazione, perchè alla domanda del delegato del signor Tul "Quando ci sarà l'Aia?" non ha avuto risposta, perchè se arriverà solo la magistratura potrà chiudere la Ferriera; siamo preoccupati dalla smentita ufficiale del gruppo Arvedi del patto appena stipulato con Regione, Comune e Provincia».

22.12 - Giorgi: «Sono contento che si vada verso l'unanimità, sono contento che l'intervento del sindaco abbia aiutato a decidere la Maggioranza, ma non potevo credere che il Consiglio potesse votare contro l'"eventualità" di qualcosa. Auspico che la politica poi guidi i cittadini».

Rovis: «Perchè i cittadini chiedono al chiusura dell'"Area a calso"? Perchè è evidente che è la parte più inquinante. È ovvio che se il percorso di Arvedi andrà a buon fine, i cittadini non protesteranno più. Morale, la richiesta dei cittadini è una richiesta di garbo e buon senso».

22.10 - Si passa alle dichiarazioni di voto. Il primo a parlare è il consigliere Decarli che «dopo aver ascoltato il sindaco, voterò a favore, ma voglio dire che, nell'eventualità della chiusura, io sarò con i cittadini (vista la storia che mi lega allo stabilimento di Servola)».

21.50 - Interviene nuovamente Everest Bertoli: «Evitiamo queste sceneggiate, nel rispetto delle persone qui e dei cittadini di Servola».

La Maggioranza si riunisce per 10 minuti.

21.33 - Chiude la discussione il sindaco Roberto Cosolini: «L'eventualità della chiusura dell'"Area a caldo" già esiste. Alcuni non credono agli interventi, altri si. Si tratta di una verifica relativamente breve, da qui a fine anno (non cinque anni). Io posso testimoniare la sensibilità del cavaliere Arvedi. Noi abbiamo già detto la settimana scorsa che la chiusura dell'"Area a caldo" avverà nel momento in cui continuerà a inquinare. Anche oggi il tema non è la petizione, ma un uso strumentale delle posizioni attorno la Ferriera: io rivendico uno sforzo, assieme all'assessore Laureni e altri, cioè il tentativo di far vivere insieme due interessi fondamentali: ambiente e lavoro. Se no c'è il modo del "cambio della giacca", ma io non voglio stare a questo gioco, continuo a parlare allo stesso modo, cerco il benessere più diffuso per tutta la nostra comunità: vorrei vedere fino in fondo se è possibile assumere 300 lavoratori e che l'ambiente di Servola sia pulito. Ho riconosciuto una logica di Maggioranza, sofferta, in alcuni interventi di alcuni consiglieri: in non mi faccio più dire da nessuno che il sindaco è Arvedi, nei prossimi giorni risolveremo le questioni interne una volta per tutte, perchè non voglio che l'ultimo anno ci siano ricatti. Detto questo, non ho nessun pregiudizio, e prego la Maggioranza di riflettere che questa petizione non ha scadenze temporali, semplicmente rimarca qualcosa che ho già confermato la settimana scorsa».

Il sindaco poi chiede una riunione del gruppo di Maggioranza.

21.28 - Everest Bertoli (Forza Italia) ironico «tranquilli, basta un esperimento di un anno, tanto se gli sforamenti continuano non sarà il sindaco a chiuderla, ma sarà la magistratura... Io non voglio essere allarmista, ma da qui a dichiarare che a Servola si muore per stile di vita e non per la Ferriera, è anche un po' esagerato. Siamo qui, davanti a una possibilità irripetibile, la riconversione, perchè è chiaro che non sarà una cappa da 4 milioni a risolvere il problema. Aprite gli occhi».

21.22 - Tiziana Cimolino (Pd): «La Ferriera ha un impatto ambientale pesante sull'area in cui è situata. La petizione che ci portano i cittadini, del rione, è giusta. Negli anni non è stato fatto nulla e ci siamo trovati con uno stabilimento fuori controllo. Mi congratulo con chi ha fatto la questa relazione. Cose di cui questo Comune deve tenere conto, ma so che è stato fatto un lavoro da quest'Amministrazione. Ci sono anche dei lavoratori. La soluzione non ce l'ha nessuno, ma ho fiducia».

21.18 - Roberto De Gioia (Lista civica indipendente): «Il nostro dramma è parlare di lavoro e salute. Vogliamo sempre chiudere la Ferriera, poi quando si sta per chiudere ecco che si corre per salvarla. Noi vorremmo, ed è il nostro dovere, salvare lavoro e salute. Se io mi trovo davanti a una petizione che mi parla di "eventualità" che questo imprenditore abbia raccontato favole, allora non posso che essere d'accordo».

21.13 - Prende parola Daniela Gerin (Sel): «Nella petizione c'è una consapevolezza dei cittadini: "eventualità", "chiusura programmata". Si tratta di una richiesta pacata e intelligente, che non va contro quello che Arvedi sta portando avanti nella riconversione di Servola. Sono critica comunque nei confronti di un imprenditore che porta si speranza in una città, ma che forse non è sufficientemente stimolato dall'Amministrazione comunale. Io non credo ai miracoli: con 10 mesi e 4 milioni, la vedo dura produrre in modo pulito».

21.07 - Fabio Petrossi (Pd): «Il signor Tul, primo firmatario di questa petizione, nel 2012 aveva scritto un post su Facebook in cui chiedeva al sindaco Cosolini una Ferriera attiva, ma pulita. Visto che ora non c'è la possibilità ancora di provare che non si sta facendo nulla per produrre in modo pulito, non posso togliere la mia fiducia a questo nuovo imprenditore. Almeno per ora penso che questa petizione sia fuori tempo e fuori luogo, magari può essere una petizione futura».

21.01 - Paolo Rovis (Pdl/Ncd): «Siamo qui non per vicende interne alla maggioranza, non per la storia della Ferriera: siamo qui per una cosa precisa, perchè 247 persone hanno sottoscritto una richiesta chiara, in modo garbato, cioè che venga ridiscussa l'eventualità della chiusura programmata dell'area a caldo, confrontandosi con l'imprenditore. A me fa strano che una richiesta di questo tipo non venga tranquillamente accolta da tutta l'aula. Si sta negando una possibilità, un parlatene, un valutiamo. Davvero non capisco».

20.56 - Marino Andolina (Federazione di Sinistra): «Abbiamo preso tutto dai cittadini di Servola: la salute, il lavoro e poi il loro voto. Il sindaco aveva promesso, poi il giorno dopo se n'è dimenticato. Io grazie a questa petizione, ho scoperto che grazie a tutti noi politici, i fumi della nocivi (Pm10 inquinanti) possono causare anche l'infarto. Però anche le auto inquinano. La Ferriera ha ucciso e continuerà a uccidere, non esiste una soglia (come si può uccidere qualcuno andando a 50 all'ora). Io però ho cambiato idea da quando si è presentato un imprenditore, non possiamo dargli del bugiardo a priori, dobbiamo dargli il beneficio del dubbio dopo decenni e secoli di inquinamento».

20.50 - Prende parola Mario Ravalico (Pd) che fa un excursus storico della Ferriera. «Nel 1994 era il lavoro l'aspetto più importante e la città si unì ai lavoratori», confermando poi il sostegno del Pd al sindaco.

20.46 - Mario Reali (Sel): «Credo che la proposta dei cittadini abbiano ragione. Nell'ultima riunione di Maggioranza c'è stato garantito (anche dal sindaco) che ci sarebbero stati contatti costanti con Arvedi: credo che sia arrivato il momento di chiudere la vicenda. Con il supporto, spero, dell'assessore Laureni vorrei di creare un laboratorio all'interno della Ferriera, all'interno della quale anche i cittadini possano partecipare alla riconversione dello stabilimento».

20.44 - Manuela Declich (Pdl): «Non possiamo continuare a prendere in giro gli abitanti di Servola: c'è bisogno di un programma definito; in questo periodo c'è un inquinamento esagerato».

20.41 - Aureo Muzzi (Pd): «QUesta petizione rappresenta una forma di cittadinanza attiva. È importante confrontarsi quando si tratta di fare scelte complesse: penso a salute e lavoro».

20.39 - Interviene Piero Camber (Forza Italia): «Premesso che dei problemi della maggioranza non ci interessa, vorrei sottolineare che la mozione chiede di "discutere l'eventualità che in sindaco tratti con Arvedi la chiusra dell'area a caldo. Dovremmo approvarla all'unanimità».

20.35 - Stefano Patuanelli: «"Siderurgia pulita vuol dire radere al suolo lo stabilimento". Queste sono le parole del sindaco Cosolini nell'agosto del 2012. Cos'è cambiato? Che c'è un imprenditore. Ma il compito della politica non sarebbe quello di trattare la chiusura dell'area a caldo? Proprio perchè Arvedi ha dichiarato che non è imprescindibile».

20.34 - In chiusura cominciano le prime proteste da parte del pubblico presente, circa una quarantina di persone. 

20.28 - Roberto Decarli (Trieste cambia con Cosolini): «Siete stati presi in giro per tanti anni, oggi ci sono impegni precisi, nero su bianco. Io credo che questa sera noi dobbiamo chiarire (soprattutto noi della Maggioranza) la posizione di Sel all'interno della Maggioranza. Non possiamo avere una volta alla settimana rappresentanti si Sel che vanno dalla Stampa a prenderci in giro».

20.22 - Tocca a Marino Sossi (Sel): «Questa petizione è un invito al sindaco Cosolini a trattare con il cavaliere Arvedi. Credo che sia da aprire una trattativa con la proprietà. Su queste questioni non vanno fatti giochi politici, sono anni e anni che si discute sulla Ferriera (stbilimento in cui si continua a lavorare in condizioni terribili); siamo stati fortunati che questa proprietà ha dichiarato più volte che l'"Area a caldo" è complementare».

20.17 - Il primo a intervenire è il consigliere Lorenzo Giorgi (Pdl/Forza Italia): «Rispetto chi non vuole la chiusura della Ferriera, perchè si tratta di un cancro per la città (e uso questo termine perchè so bene cosa voglia dire). Non parliamo poi della "festa" che stanno tenendo in Ferriera in queste due ultime settimane, tra fumi e rumori insopportabili. Anche se non potessero essere ricollocati, quei 400 lavoratori, non possiamo barattare la salute di 200 mila persone con un pugno di lavoratori, che, ricordiamo, rischiano a loro volte la vita visto quello che respirano».

19.58 - Il Consiglio comincia a trattare la petizione (247 firme) di Nevio Tul - assente per motivi di salute e quindi espneo un rappresentate - che chiede la chiusura dell'"Area a caldo" della Ferriera. «Va sottolineato - tra le altre motivazioni - il contesto sociale: per esempio l'incremento di coppie giovani con bambini (causa forse anche il deprezzamento delle abitazioni a causa dell'inquinamento del rione di Servola); inoltre nella fascia sensibile dello stabilimento sono presenti luoghi sensibili come scuole, parchi, uffici pubblici». 

«La situazione è insopportabile, tra inquinamento atmosferico e acustico (60 decibel in camera da letto con finestra chiusa). Subiamo questo nonostante paghiamo le tasse per le case che abbiamo e gratuitamente, mentre almeno i lavoratori hanno il loro stipendio».

«Il contesto occupazionale? Si tratta di meno di 400 persone che non sarebbe un problema ricollocare, visto il numero esiguo, per la proprietà e l'Amministrazione comunale».

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