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Crisi Alcatel, Futuro Trieste: «Ancora una vittoria del partito del "No se Pol"»

Lo dichiara in una nota l'associazione Futuro Trieste: «Un tragedia con effetti a catena in tutti i settori economici locali. La politica si è disinteressata ad Alcatel: nessuno ha visto o sentito niente »

«Alcatel viene ceduta al gruppo Nokia con la conseguente chiusura degli stabilimenti di Trieste: l'ennesimo colpo durissimo per la nostra città. Altre 850 persone senza lavoro. Altre 850 famiglie in difficoltà». Lo dichiara in una nota l'associazione Futuro Trieste.

«Un tragedia - continua la nota - con effetti a catena in tutti i settori economici locali. La politica si è disinteressata ad Alcatel: nessuno ha visto o sentito niente. Stando ai giornali, nulla è stato fatto non è stato fatto alcun tentativo per salvare gli stabilimenti come il nostro: tutto sarà prodotto dove costa meno».

«Il pensiero - spiegano i responsabili dell'associazione -  va quindi alle enormi potenzialità di Trieste non sfruttate da decenni, come l'utilizzo dei punti franchi e le conseguenti agevolazioni fiscali e doganali concesse alle aziende.  Il "No Se Pol" ha creato qui l'ennesimo disastro: 850 vittime dirette».

«Per due anni - continua la nota - tutti gli sforzi del Comune di Trieste si sono concentrati sulla Ferriera. E per tutti gli altri settori produttivi? "Niente" affermò l'assessore Kraus ad un incontro pubblico l'anno scorso. E questo "niente" implicava nessuna valorizzazione del territorio, nessuna strategia, nessuna visione; il risultato sono 850 persone in strada».

«La stessa operazione - conclude la nota - in Francia ha potuto contare sul via libera del Governo francese, che considera Alcatel-Lucent una compagnia strategica e non tollererebbe licenziamenti in patria. E i nostri rappresentanti dov'erano? In attesa dell'ennesima tegola sulla testa? Diversità di approccio. Diversità nei risultati»

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