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Danni ai vitigni da cinghiali, caprioli e uccelli, Gabrovec (Pd): «Buona vendemmia in Carso a rischio»

Il consigliere regionale del Pd-Slovenska skupnost ha introdotto così la sua interrogazione sui danni provocati da cinghiali e cervidi

«Mancano ormai pochi giorni all'inizio della vendemmia, che a detta degli esperti doveva promettere in termini qualitativi una grande annata per i nostri vini. Per la viticoltura del Carso triestino, che della qualità ha fatto e continua a fare il suo principale cavallo di battaglia, il buon auspicio si sta purtroppo trasformando di giorno in giorno in una chimera in quanto il prezioso raccolto va scemando a causa dei continui attacchi da parte della selvaggina».  

Il consigliere regionale del Pd-Slovenska skupnost ha introdotto così la sua interrogazione sui danni provocati da cinghiali e cervidi, un problema di cui si parla ormai da anni e che rimane irrisolto e attuale in tutta la sua gravità. A questo si è aggiunto quest'anno un massiccio aumento dei danni provocati dagli uccelli. 

«I viticoltori - ha continuato l'esponente della SSk - pur essendo consci di essere piccoli rispetto alle forze della natura, chiedono collaborazione e aiuto ma si ritrovano abbandonati nella lotta a un problema che rischia seriamente di compromettere in poche settimane il duro lavoro di un intero anno. Molti produttori investono nella costruzione di muretti, in recinzioni elettrificate, repellenti odorosi, reti e dissuasori visivi e acustici. Ed è proprio a riguardo a quest'ultima categoria la notizia di pochi giorni fa del sequestro attuato dalla polizia di un dissuasore acustico installato nei vigneti in provincia di Trieste. 
Cosa rimane - ha chiesto Gabrovec - quindi agli imprenditori agricoli a difesa dai danni irreparabili provocati dalla fauna selvatica? »

L'assessore Sara Vito, per conto del collega Panontin, ha fornito una risposta esaustiva in termini riepilogativi di quelle che sono le misure regionali attualmente in atto «ma che evidentemente non bastano neppure per arginare un problema di cui lo Stato, proprietario della fauna selvatica, non si prende la dovuta responsabilità» ha precisato Gabrovec nella sua replica in cui ha ribadito il sottodimensionamento dei piani di abbattimento. 

«Molti miglioramenti si potrebbero apportare anche riguardo al risarcimento dei danni che, oltre a essere esiguo, continua a venire contemplato ingiustamente come contributo e quindi in quanto tale gravare sul conto de minimis delle aziende. Oltre tutto, in questa specifica fase di transizione delle competenze dalle Province alla Regione si sono create ulteriori difficoltà burocratiche. Per questo - ha continuato il consigliere regionale - pare inutile e assurdo parlare di incentivazione del settore primario, di qualità delle filiere agroalimentari, di promozione dei nostri prodotti di eccellenza, lasciando al contempo che le materie prime vengano distrutte prima di poter essere raccolte».

«Il problema - ha concluso Gabrovec - è certamente complesso e richiede la ricerca di un equilibrio tra chi vive dei prodotti della terra e i diritti di chi abita nelle vicinanze e non è direttamente interessato al problema. Nella recente vicenda legata al sequestro del dissuasore acustico il buon senso necessario per il raggiungimento di tale convivenza è evidentemente mancato lasciando, ancora una volta, i produttori e i loro preziosi prodotti alla mercé degli attacchi da terra e dal cielo».

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