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De' Vidovich: «Elezioni fasulle dei "rimasti"»

Il "leone" dalmata tuona contro Tremul. "Muovono appalti per 2 milioni di euro, soldi italiani".

«Dai risultati ufficiali delle elezioni dell’Unione italiana per il Presidente Ui, candidato unico Maurizio Tremul, e del Presidente dell’Esecutivo Marin Corva, apprendiamo che le Comunità di Zara e di Spalato non sono state riconosciute da Tremul e, quindi, hanno soci 0, anche se poi, curiosamente, risulta che Zara ha dato 3 voti a Corva e 16 al candidato dell’opposizione Sandro Damiani ed anche Spalato ha dato 17 voti ad uno e 19 all’altro». Così dichiara il presidente della Fondazione Rustia-Traine Renzo de’Vidovich.

«Resta il fatto che - continua il presidente - il candidato di Tremul ha ottenuto circa il 10% di voti ed anche lo stesso Tremul, candidato unico, ha avuto percentuali analoghe, per cui è difficile che lo Stato italiano versi 5 milioni di euro all’anno per una gestione così fallimentare, che non dura, come è detto falsamente nel comunicato ufficiale da 8 anni, bensì da 27 anni, cioè dal 1991 ad oggi, con artifici e cambiamenti di Statuto palesemente illegittimi».

«La disastrosa gestione di Tremul, - prosegue de'Vidovich - dimostrata dal numero così basso di votanti, impone allo Stato italiano il dovere di riprendere la proprietà di una cinquantina di immobili acquistati con i soldi dello Stato italiano ed intestati ad una società privata quale risulta essere l’Ui ed appare anche urgente -conclude - che la gestione di questi immobili, che muove appalti per oltre 2 milioni e mezzo di euro all’anno sia affidata, come nel resto del mondo, alle Ambasciate d’Italia a Zagabria e Lubiana e siano sottratte allo sparuto gruppetto di persone che gestiscono attualmente, sempre con i soldi dello Stato italiano, la stampa, la radio e gli altri mass media della nostra minoranza, con risultati semplicemente risibili».

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