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Debito pubblico, Tondo (Ar): «Il dimezzamento resta un intervento doveroso e provvidenziale»

«Ogni analisi politica è legittima, ma non possiamo prescindere da numeri e dati reali: bisogna scindere i progetti dai sogni irrealizzabili»

«Il dimezzamento del debito resta un intervento doveroso e provvidenziale. A causa del debito pubblico l'Italia vive da anni una condizione di sorvegliato speciale in Europa. Abbiamo vissuto momenti di grande tensione nel 2011 e siamo attesi da mesi comunque delicati. Il debito pubblico resta una spada di Damocle che pende sulla nostra testa: qualcuno pensa davvero che si possa scherzare con il fuoco?» Questo l'intervento del capogruppo di Ar in Consiglio regionale, Renzo Tondo, nel dibattito che si sta sviluppando in questi ultimi giorni sul debito pubblico della Regione e gli investimenti.

Ancora il leader di Autonomia Responsabile: «Il patto Tondo - Tremonti prevedeva la possibilità, per il Friuli Venezia Giulia, di incamerare nuove competenze e dilatare i margini di autonomia gestionale. Purtroppo, la crisi ha radicalmente cambiato gli scenari, ma questo non vale solo per la nostra regione. A volte, sembra che alcuni nostalgici dimentichino che gli affascinanti anni '90 sono passati e che la politica si deve confrontare con sfide molto diverse. I patti con lo Stato vengono raggiunti d'intesa, non battendo i pugni sul tavolo o inseguendo sirene indipendentiste in stile catalano».
Chiude Tondo: «Ogni analisi politica è legittima, ma non possiamo prescindere da numeri e dati reali. A volte, anche certi professori dovrebbero scendere con i piedi per terra e confrontarsi con la realtà. Rivendico la lungimiranza delle mie scelte, e invito tutti a scindere i progetti dai sogni irrealizzabili».

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