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Economia, Serracchiani: «Stesso spirito del '76 per uscire dalla crisi»

La presidente della Regione Debora Serracchiani: «Siamo impegnati in un grande lavoro di squadra per salvare le grandi aziende di questo territorio così come si fece nel '76 quando si decise di partire dalle fabbriche e poi dalle case nell'opera di ricostruzione

«Questa regione ha affrontato la ricostruzione post terremoto e sta sfidando la grande crisi economica che ha colpito in questi ultimi anni il Friuli Venezia Giulia con lo stesso spirito. Allora come oggi è fondamentale che il legame con il territorio diventi la base che consenta di cogliere le sfide e superarle, facendo perno sulla nostra autonomia».

È stato questo il pensiero che la presidente della Regione Debora Serracchiani ha inviato con un videomessaggio ai convenuti dell'assemblea generale di Unindustria Pordenone svoltasi a Maniago e che ha avuto come filo conduttore la celebrazione dei 40 anni dal sisma che sconvolse il Friuli. Come ricordato dal presidente dell'associazione di categoria Michelangelo Agrusti, oltre che per compiere un bilancio sull'economia locale, l'iniziativa odierna ha avuto anche lo scopo di ricordare quanto anche la Destra Tagliamento abbia sofferto la devastazione del terremoto e partecipato in modo importante al processo di rinascita del Friuli Venezia Giulia.

Serracchiani nel suo videomessaggio ha ricordato come oggi, di fronte alla ricostruzione della nostra realtà a seguito del sisma che ha colpito l'economia, la Regione stia facendo la sua parte. «Siamo impegnati - ha detto - in un grande lavoro di squadra con le parti sociali ed economiche per salvare le grandi aziende di  questo territorio così come si fece nel '76 quando si decise di partire dalle fabbriche e poi dalle case nell'opera di ricostruzione. Accanto alla difesa dei grandi siti produttivi, abbiamo messo in campo anche strumenti quali la legge Rilancimpresa per dare nuovo slancio al modello economico del Friuli Venezia Giulia». Infine Serracchiani ha ricordato l'importanza della legge di settore creata per sostenere il manifatturiero e l'edilizia, settori con i quali far ripartire l'economia regionale.

Concetti questi ripresi dall'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, il quale ha sottolineato come l'economia del Friuli Venezia Giulia soffra di elementi di criticità derivanti da un quadro macroeconomico globale, nel quale però la Regione cerca di fare la sua parte con politiche a sostegno dell'impresa regionale. «Ne sono un esempio - ha aggiunto Panontin - le iniziative a valere sui fondi europei, per i quali nel 2017 ci sarà una seconda tornata di bandi. Infine la Regione ha da poco realizzato il catalogo degli incentivi, strumento che darà tutte le informazioni sui canali contributivi aperti e finanziati al momento della consultazione».

Agrusti ha ricordato le parole chiave sulle quali ci si deve concentrare nel prossimo futuro per cercare di uscire dalle secche della crisi. In particolare andranno colte le opportunità per l'ammodernamento dei processi e dei prodotti, con i quali aggredire i mercati internazionali. Il presidente ha sottolineato poi l'importanza delle relazioni industriali moderne, capaci di coniugare competitività con la retribuzione, dove il contratto nazionale deve rappresentare la cornice entro la quale muoversi, dando però maggiore peso alla contrattazione locale e aziendale.

Per Agrusti è poi fondamentale la formazione dei giovani e degli imprenditori, sui quali l'associazione sta investendo molto per creare tecnici e capitani d'industria sempre più all'avanguardia. Riferendosi infine al tema del terremoto, Agrusti ha ricordato che senza la ripresa del tessuto industriale in Friuli Venezia Giulia ci sarebbe stata una nuova ondata di emigrazione, scongiurata dal fatto che la ricostruzione delle imprese permise di continuare a garantire il lavoro.

L'incontro si è concluso con la tavola rotonda alla quale hanno partecipato il commissario straordinario della ricostruzione Giuseppe Zamberletti, l'allora sindaco-imprenditore Gabriele Lualdi, Pietro Ferrari presidente del club dei 15 che raggruppa le Province più produttive d'Italia e infine l'imprenditore Edoardo Roncadin.

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