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Delithanassis a Bucci: «Fa più attività il Caffè San Marco di un teatro»

«Nessuno le chiede soldi ma sponsorizzi anche le iniziative dei privati con le nostre tasse»

«Ma Assessore mi prende in giro? Fa più attività L'Antico Antico Caffè San Marco di quante ne faccia un teatro! E noi non riceviamo un soldo dai contribuenti». Replica così in un post su Facebook il titolare del Caffè San Marco Alexandros Delithanassis all'assessore al Turismo Maurizio Bucci che in merito alle critiche sulla mancanza di attività e iniziative a Trieste aveva risposto all'imprenditore di aspettare le sue proposte per promuoverle.
«Se lei non si accorge delle nostre numerose attività, - continua - per fortuna c’è mia nonna Littorina, friulana doc di 95 anni, che mi chiama allarmata ogni volta che NON sente al radiogiornale mattutino “e oggi al Caffè San Marco di Trieste si presenta …. “».

«Siccome sembra le siano sfuggite tutte, - prosegue il titolare del San Marco - le riepilogo alcune attività che facciamo o che abbiamo organizzato. Non elenco qui le presentazioni di libri e gli incontri con gli autori, per bambini e per adulti, poiché sono appuntamenti che si svolgono da noi quotidianamente, né le mostre pittoriche/fotografiche che ospitiamo gratis tutto l’anno; ogni ultimo fine settimana del mese promuoviamo una cena degustazione con cantine del nostro territorio e con i produttori; da settembre a maggio organizziamo una serata di Tango e una di Swing al mese. Appuntamenti amatissimi con ballerini che vengono dal Friuli, dalla Slovenia e dall’Austria appositamente per ballare da noi. Organizziamo degustazioni guidate al mondo del caffè; abbiamo fondato assieme ai miei colleghi la “Lega dei Caffè Storici d’Italia” a Trieste e come San Marco siamo parte del progetto promosso dalla Assocaffè per un turismo collegato alla filiera del caffè così importante nella nostra città. Solo nell’ultimo mese abbiamo promosso eventi collegati alla pesca sostenibile, al nostro olio, al formaggio e ai prodotti del nostro territorio più in generale».

«Anche quest’anno - illustra ancora Delithanassis -abbiamo partecipato al Bloomsday con menu “mangia e bevi” in tema Joyciano, abbiamo ospitato l’incontro del 16 giugno sera e ancora adesso è visitabile la mostra collegata al Bloomsday firmata da Paolo Prossen. Accogliamo e consigliamo al meglio i turisti con mappe e depliant, e abbiamo creato un angolo a loro dedicato all’interno della nostra libreria, dove possono trovare materiale promozionale gratuito e chi vuole può comprare guide per scoprire la città, o testi dei nostri autori più celebri nelle varie lingue. Ogni volta che una comitiva visita il nostro Caffè, anche senza avvisare, riserviamo loro un cameriere che racconti la storia del nostro Caffè, indissolubilmente legata alle vicende storiche della nostra città: Impero, Porto, tolleranza religiosa, Generali, architettura, letteratura, cinema etc etc.».

«Speriamo di essere degni ambasciatori della città quando arrivano troupe da tutto il modo per raccontare Trieste, solo nel 2018 sono venuti dal Canada, Cina, Argentina e Australia. Ieri, per esempio, assieme ad Alessandro Mezzena Lona, (che si è gentilmente prestato), abbiamo accolto, spero nel migliore modo possibile, un gruppo di lettori del Corriere della Sera che venivano da Torino. Questo solo nell’ultimo mese. Mi fermo qua, poiché risulterebbe solo un noioso elenco. Magari non siamo riusciti ad accontentare tutti ma ci siamo impegnati il più possibile, tutti noi, da chi sta in cucina, chi in libreria chi al banco e chi in sala».

«Tornando alla sua replica, - continua ancora l'imprenditore - la nostra Fvg Card arriva anche in Slovenia ? In Croazia ? Le chiedo, non lo so. Esiste una newsletter per operatori del settore come noi e altri sulle iniziative da consigliare ai visitatori ? Tarvisio con 5.000 anime è più vivace ? Noi 200.000 cosa siamo ? Una grande metropoli impossibile da coordinare?».
«Riguardo agli eventi forse non ha letto il mio commento, volevo sottolineare che ieri, domenica 8 luglio, in piena stagione c’erano solo due eventi in città, entrambi cominciavano alle ore 21, forse troppo tardi. Questo è il punto. Non ho detto che non ci siano eventi, ho detto che ci sono eventi solo per noi e non per i forestieri».

«Tornando a casa ho visto solo i miei amici della pizzeria Barattolo, indefessi lavoratori. scherzosamente li definisco un’industria, aperti 7 su 7 cucina sempre aperta ad accogliere tutti ad ogni ora».
«In riferimento alla ciclabile - precisa - non ho detto che non sia bella: anzi! Ma che andrebbe collegata alla Grado-Salisburgo. Io sono un cicloturista, ho fatto Belgrado- Istambul e ho viaggiato in Scozia e in Bretegna e mi immagino che bello sarebbe poter partire da Salisburgo e arrivare fino a Trieste».
«A Lei che piacciano tanto le navi si ricorda quando in città passavano 400.000 turisti per andare in Grecia prendendo il traghetto? Adesso che abbiamo l’aeroporto nuovo, finalmente collegato alla ferrovia, l’autorità portuale più sensibile verso la città, ha provato a contattare qualche armatore greco?».

«Le riporto le voci che sento e i pareri che ascolto, delle guide, dei tour operator, clienti, fornitori: ciò che manca è un circuito, un sistema, una rete. Grado- Portorose e in mezzo ci siamo noi. Mi raccontano che in questi giorni l’Istria è invasa da Belgi e Olandesi. Perché non passano anche da noi? Ci basterebbe “conquistare una notte in più” per farci tutti contenti e attrarre questi turisti di passaggio… Ma ricordiamoci che non siamo nemmeno in grado di sistemare la segnaletica per indicare i nostri alberghi».

«Sul fatto che il Comune non possa fare attività di carattere economico non l’ho capita. Non può fare impresa ma mi sembra che siano stati spesi tanti soldi per maratone che hanno scatenato ire dei cittadini e costruzioni con tubi innocenti che hanno fatto altrettanto arrabbiare i nostri concittadini. Nessuno le chiede soldi - sottolinea Delithanassis - ma che con i soldi delle nostre tasse sponsorizzi anche le iniziative dei privati come giustamente lei ha fatto presente succeda a Tarvisio. Insomma, se allarghiamo la torta tutta la città mangia fette più grandi».
«PS: Mi permetto, infine, - conclude - di farle notare che il nostro è orgogliosamente un Caffè, e come il Tommaseo e il Torinese è meglio non definirci bar».

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