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«Dipendenti regionali, premi di produzione: ulteriore ritardo di due mesi»

Lo dichiara Rodolfo Ziberna, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: «la premialità 2013 non sarà stata erogata nemmeno nel mese di aprile, quindi con ulteriori due mesi di ritardo che si assommano già all'anno di attesa»

«Regione Friuli Venezia Giulia e sindacati dei dipendenti regionali hanno sottoscritto da tempo criteri per il riconoscimento e concessione della premialità, ovvero dei cosiddetti premi di produzione ai dipendenti non dirigenti. La premialità del 2013 era attesa a marzo. Va premesso che gli importi sono stati già accantonati nella finanziaria 2014, approvata nel dicembre 2013 ma la loro erogazione è stata oggetto di una ulteriore “battaglia sindacale” visto che la Giunta Regionale ed il Direttore regionale li hanno legati inscindibilmente all’accettazione dei buoni pasto cartacei erogati già a partire da gennaio 2015.

Lo dichiara  Rodolfo Ziberna, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale».

Nonostante gli accordi - continua la nota - , uno dei tanti della giunta Serracchiani-Pinocchio e maga nel comunicare e nel non mantenere, la premialità 2013 non è stata erogata nel mese di marzo e non lo sarà nemmeno nel mese di aprile, quindi con ulteriori due mesi di Zibernaritardo che si assommano già all’anno di attesa patito da parte dei dipendenti regionali. Tale ritardo ha causato molti disagi e malumori all’interno del personale regionale perché quanto atteso è ormai un miraggio e l’opinione ricorrente è che la stipula dell’accordo intervenuto fra la Regione e le parti sindacali sia stata dettata solo dalla necessità per la giunta regionale di modificare, a suo vantaggio, la forma di riconoscimento del “pasto” ai dipendenti».
 
Il consigliere regionale ha anche annunciato di aver presentato una interrogazione alla presidente ed all’assessore competente al fine di sollecitare il saldo delle premialità ai dipendenti regionali, anelli deboli della catena, sui quali questa giunta si sta accanendo nel goffo e populista tentativo di accaparrarsi le simpatie di chi critica il pubblico impiego, cercando di fare cassa ed ottenere risparmi non già con tagli agli uffici di segreteria della presidente ma sui buoni pasti e sulle premialità dei dipendenti.

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