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Direzione regionale Pd, Serracchiani: «Necessario bagno di umiltà, sarò più presente sul territorio»

Ieri sera direzione regionale del Pd a Udine, Grim: «Procedere con slancio sulla strada delle riforme, dando piena attuazione alla nostra Specialità»

La Direzione regionale del Pd Fvg, riunita ieri sera nella sede udinese del partito in via Joppi a Udine, ha accolto un documento con il quale, alla luce dei risultati delle ultime amministrative e in vista degli importanti appuntamenti dei prossimi due anni, riconferma la gestione unitaria del partito, chiedendo però alla segreteria regionale un cambio di passo, di ripartire con rinnovato slancio e individuando nuove forme di interlocuzione con iscritti e cittadini, e nuove forme di partecipazione, prestando attenzione in particolare al tema del disagio sociale, delle disuguaglianze, dei giovani, dell’ambiente e dei diritti.

Con il documento la Direzione riconferma dunque la gestione unitaria del partito e chiede la rapida attuazione degli strumenti di partecipazione e consultazione previsti dallo statuto del Pd e dal programma di candidatura delle segretaria regionale, nonché eventuali nuove forme di partecipazione. Nel documento si evidenzia inoltre l’urgenza di convocare una Conferenza programmatica e organizzativa da tenersi entro novembre, e di rafforzare il coordinamento tra partito, Gruppo consiliare e Giunta regionale. 

La Direzione si è aperta, su invito del presidente dell’Assemblea Salvatore Spitaleri, con un minuto di silenzio per la vittime dell’attentato di Dacca e l’uccisione dei due nostri corregionali, Marco Tondat e Cristian Rossi.

Antonella Grim nella sua relazione ha affermato che «procedere con slancio sulla strada delle riforme, dando piena attuazione alla nostra Specialità, e rinnovare il nostro partito, potenziando il dialogo con iscritti e cittadini, e rafforzando la presenza sui territori, devono essere le nostre priorità». 

Grim ha iniziato il suo intervento parlando di Europa e della profonda crisi che sta attraversando l’Unione, con pesanti ripercussioni sui territori. «Se l’Europa non cambia radicalmente passo e non impara a essere veramente “unione” non ha futuro – ha evidenziato la segretaria regionale -. La debolezza dell’Europa nasce da qui, come da qui nasce la forza dei populismi e della demagogia, delle cosiddette forze antisistema; le stesse forze che in molte nostre città hanno costruito intere campagne elettorali gettando benzina su tensioni sociali e su scontri di civiltà che fanno orrore».

Secondo Grim «bisogna ascoltare meglio e saper rispondere ai nuovi bisogni delle persone. E lo sforzo va fatto da tutti. Noi, come Pd, come partito di governo, stiamo cercando di andare in questa direzione, con le riforme, che richiedono sforzi importanti e tempi lunghi. In Friuli Venezia Giulia – ha sottolineato Grim - stiamo realizzando riforme difficili». 

«Le riforme che il Consiglio regionale ha approvato in questa legislatura – ha osservato Grim - sono nate da un ragionamento comune e dalla condivisione di una filosofia: per non essere schiacciati dai cambiamenti della società mondiale, dalle mutate esigenze di finanza pubblica nazionali ed europee e dal cambiamento degli stili e delle aspettative di vita era necessario cambiare nel profondo il modo di amministrare la cosa pubblica in Friuli Venezia Giulia. Sono convinta che quella filosofia rimanga assolutamente valida anche per le due riforme, quella sanitaria e quella degli enti locali, che rappresentano il terreno quotidiano dello scontro politico. Dobbiamo però valutare serenamente a che punto siamo con la loro attuazione e quale ricadute hanno prodotto sui cittadini».

La presidente della Regione e vicesegretaria nazionale del Pd, Debora Serracchiani, ha affermato che «per superare la sconfitta delle amministrative, che è una responsabilità collettiva, serve un bagno di umiltà e bisogna cambiare. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto - cambierò l’approccio e la mia presenza sul territorio, quantitativamente e qualitativamente ed è indispensabile ripartire dall’elaborazione politica».

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