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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Doppia preferenza di genere: di nuovo bocciata la proposta di legge

Dopo un anno e mezzo è stata nuovamente bocciata in Consiglio Regionale la pdl per l'introduzione della doppia preferenza di genere nel sistema elettorale regionale. 25 i voti contrari e 20 voti favorevoli con la sola astensione di Emanuele Zanon (Regione Futura)

Tutti d'accordo a livello trasversale sul principio che garantisce piena parità elettiva ed elettorale a livello di genere, ma visioni inconciliabili in termini di percorso pratico per l'applicazione di tale principio a livello prettamente legislativo. Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, nel corso dell'odierna seduta pomeridiana ha così respinto a maggioranza (25 no, 20 sì e astensione di Emanuele Zanon di Regione Futura) la proposta di legge 103 che puntava a modificare l'articolo 25 della legge regionale 17/2007 sulla determinazione della forma di governo della Regione Fvg e del sistema elettorale regionale.

Il provvedimento, presentato su iniziativa di Francesco Russo (Pd), affiancato da gran parte dei colleghi del Gruppo consiliare dem, nonché da Simona Liguori e Tiziano Centis (Cittadini), Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli (Patto per l'Autonomia), ha visto aggiungersi in un secondo momento anche le firme della pentastellata Ilaria Dal Zovo e di Igor Gabrovec (Ssk). La pdl 103, reduce dal parere favorevole della Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg), agendo sulla modalità di espressione del voto puntava a creare uno strumento legislativo per introdurre la possibilità di esprimere uno o due voti di preferenza e, nel caso l'elettore dovesse optare per questa doppia scelta, imponendo l'alternanza di genere, pena l'annullamento della seconda preferenza espressa.

Piccin: "Doppia preferenza di genere danneggia le donne"

"Per l'ennesima volta, ribadisco che la doppia preferenza di genere in ambito elettivo danneggi le donne. Un argomento  - ha dichiarato Mara Piccin (FI) già affrontato in questa e nelle passate legislature, ma il risultato, ascoltato con rispetto di tutte le parti il dibattito, non cambia. Si è parlato giustamente delle disparità tra donna e uomo nel mondo del lavoro e in altri ambiti, nei quali sì è corretto intervenire per garantire le pari opportunità, ma sul ruolo elettivo della presenza in Consiglio regionale non trovo motivazioni convincenti a favore della proposta: non trovo disparità rispetto ai colleghi uomini né in Aula né di fronte all'opportunità di conquistare la fiducia dei cittadini. Invece, non esiste uno strumento, se non la convinzione personale, che convinca qualcuno a mettersi in gioco".

Russo: "Nel centrodestra resta solo la retorica dell'otto marzo"

"Per l'ennesima volta il centrodestra ha dato prova di essere ben lontano dall'aver metabolizzato il principio delle pari opportunità e oggi lo ha chiaramente dimostrato negando la doppia preferenza di genere per avere più donne in politica" ha dichiarato Francesco Russo (Pd). "A un anno e mezzo dalla prima discussione su questo pdl -aggiunge -, il cui esito fu negativo, speravamo di essere arrivati a un momento in cui le condizioni avrebbero portato a una conclusione positiva e condivisa su un necessario intervento sul palese ed evidente divario di genere. Purtroppo, nel centrodestra resta solo la retorica dell'otto marzo, quando il sostegno alle donne si spreca in fiumi di parole"

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