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Arriva la "Dote famiglia": 500 euro l'anno per supportare la crescita dei figli

Saranno rimborsate le spese educative e ricreative dei bimbi. Rosolen: "Dal 2018 triplicati gli investimenti per le famiglie". Fedriga: "Migliorato il tasso di occupazione femminile e ridotto il gender gap". Da Giau (Pd): "Penalizzati i residenti da meno di cinque anni"

Un investimento regionale da 24 milioni per accompagnare le famiglie nel percorso di crescita dei figli: sarà erogato un massimo di 500 euro l’anno per ogni figlio dagli zero ai 18 anni, per spese già sostenute dalla famiglia in servizi educativi, ludici, extrascolastici, sportivi e turistici. Si tratta della ‘Dote famiglia’, presentata oggi nel palazzo della Regione dal presidente Fedriga e dall’assessore Rosolen. Potranno essere rimborsate le spese per centri estivi, doposcuola, babysitting, servizi culturali come musei, concerti, teatri con abbonamenti nominali, percorsi didattici e di educazione artistica e musicale, ripetizioni e corsi di lingua, gite scolastiche, viaggi d'istruzione e attività sportive.

Potranno presentare domanda i titolari della Carta famiglia (18345 le carte attive in Fvg), con un Isee inferiore ai 30mila euro e residenti in Fvg da più di cinque anni. Le famiglie residenti in Regione da meno di cinque anni potranno aspirare 'solo' al 50 per cento del contributo, mentre non avranno diritto ad alcun rimborso i residenti da meno di due anni. Se all’interno del nucleo familiare è presente una persona con disabilità, verrà erogato un contributo aggiuntivo di 100 euro. Lo stesso importo di 500 euro sarà erogato per tutti i figli, non c’è una progressione negativa se in famiglia ci sono più bambini. Si andranno a rimborsare i soldi spesi sul territorio regionale, per stimolare una ricaduta diretta sul territorio. Si potrà chiedere il contributo anche per un importo inferiore a 500 euro, a seconda di quanto è stato speso.

Potranno essere rimborsate le spese per centri estivi, doposcuola, bebysitting, servizi culturali come musei, concerti, teatri con abbonamenti nominali, percorsi didattici e di educazione artistica e musicale, ripetizioni e corsi di lingua, gite scolastiche e viaggi d'istruzione e attività sportive.

“Un modo per far fronte all’aumento dei costi della vita – ha dichiarato l’assessore Rosolen –. È il culmine di un intenso lavoro iniziato nel 2018, per contrastare il calo demografico e una povertà educativa sempre più diffusa. Da allora sono triplicate le risorse annuali per garantire alle famiglie del Friuli Venezia Giulia l'accesso ai servizi prima infanzia".

"Le misure che abbiamo adottato – ha dichiarato il presidente Fedriga - rappresentano uno strumento concreto di crescita sociale ed economica per il nostro territorio. I recenti dati sull'occupazione femminile parlano infatti di un aumento del 9,7 per cento in questa prima parte dell'anno rispetto al pre pandemia. Se analizziamo poi il'gender gap', nel 2022 la nostra Regione segna un 12,9 per cento , quando nel 2018 la percentuale era del 15,6 e il dato medio in Italia è del 17,7 per cento".

Non va giù a parte dell’opposizione la riduzione del 50 per cento alle famiglie con meno di cinque anni di residenza in regione. Secondo la consigliera regionale dem Anna Da Giau, la ‘Dote famiglia’ “di fatto esclude le famiglie con meno di due anni di residenza e premia senza comprensibile motivo quelle residenti da più di cinque anni. Il Centrodestra dimostra ancora una volta di essere testardamente legato alle logiche di chiusura e difesa dei confini che di fatto creano delle situazioni nelle quali le famiglie, con simili necessità e bisogni, si trovano a essere trattate diversamente in base agli anni di permanenza nel nostro territorio".

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