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Elezioni, Moretti (Pd): «Zoccano si dimetta per rispetto della Consulta». Zoccano: «La candidatura è una scelta personale»

Le parole del capogruppo del Pd, Diego Moretti, commentando la candidatura di Vincenzo Zoccano alle prossime elezioni politiche del 4 marzo, tra le fila del M5s

«L’ufficializzazione della candidatura per il M5s del presidente della Consulta regionale delle associazioni dei disabili, Vincenzo Zoccano, nel Collegio uninominale di Trieste per il Senato non lascia sorpresi, tanto era nell’aria da diverse settimane, a quanto sembra dopo un peregrinare a destra e sinistra in cerca di una candidatura. Quello che invece lascia molto perplessi è che a oggi, da tale carica, Zoccano non si sia dimesso (si è solo autosospeso), e che il partito che l’ha candidato, a parole sempre attento alle questioni etiche e morali (degli altri), non abbia preteso, una volta formalizzata la candidatura dal palco di Pescara, tali dimissioni. Come mai?». A dirlo è il capogruppo del Pd, Diego Moretti, commentando la candidatura di Vincenzo Zoccano alle prossime elezioni politiche del 4 marzo, tra le fila del M5s.

«Perché ne chiedo le dimissioni? Per un semplice motivo: la Consulta, ai sensi dell’articolo 13 bis della legge regionale n. 41 del 1996 (introdotto con una norma del 2005), non è una semplice associazione privata, ma un organismo riconosciuto dalla Regione Fvg - l’unica in Italia - come “rappresentativo e di coordinamento dell’associazionismo nel settore della disabilità”». «Al di là di qualsiasi valutazione politica (una su tutte, il fatto che il M5S non ha votato la legge sul “dopo di noi”), mi chiedo quale credibilità possa avere nei confronti della Regione una Consulta che non solo ha perso l’autonomia dalla politica, ma ha il suo presidente in carica pienamente inserito nell’agone partitico di una campagna elettorale. Di fronte a tale situazione, la Consulta e le associazioni aderenti possono accettare questa situazione?».

Quale l’insegnamento da questa vicenda?, si domanda infine Moretti: «Che il M5s ha una doppia morale, garantisti con sé stessi e giustizialisti con gli altri, e che le persone che pensi di conoscere riservano sempre grandi sorprese».

«La candidatura è una scelta personale, che tale vuole e deve essere considerata, secondo quanto affermato dalla Carta Costituzionale che attribuisce ad ogni cittadino il diritto di partecipare “Secondo le proprie possibilità e la propria scelta, ad un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.” La mia candidatura è frutto di un impegno da parte mia, in qualità di rappresentante della società civile e non della Consulta da cui mi sono autospeso. Le parole di Moretti sono una vera e propria ingerenza nell'azione di un organismo, come è la Consulta, di carattere privato, seppur riconosciuto dalla Regione» ha replicato Zoccano.

«Il MOvimento a cui ho aderito per convinzione e non per opportunismo, non ha votato la Legge del Dopo di noi perché il suo finanziamento era irrisorio e perché si tratta di una norma incompleta e non condivisa con tutta la Disabilità. A questo punto mi viene spontaneo chiedere ai rappresentanti del PD quali siano le loro proposte per questa campagna elettorale, perché non vorrei mai che gli attacchi personali nascondano in realtà una grave mancanza di idee e percorsi concreti da attuare non soltanto per le persone con Disabilità ma per tutti. Quella stessa carenza di risposte che hanno riservato alla Consulta in questi anni di governo della Regione».

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