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Elezioni comunali 2016

Amministrative, i candidati filo-Russo: «Pronti a portare avanti la città metropolitana»

Così gli 8 candidati "metropolitani" del Partito Democratico in Consiglio Comunale: Marco Toncelli, Luca Bressan, Salvatore Dore, Alessandro Tronchin, Alessia Milos, Aureo Muzzi, Liviana Penzo e Antonio Guido

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«Raccogliamo l’invito del Senatore Russo e, qualora eletti, siamo pronti a portare all’attenzione del nuovo Consiglio Comunale l’istituzione dell’area metropolitana giuliana». 

Così gli 8 candidati “metropolitani” del Partito Democratico in Consiglio Comunale - Marco Toncelli, Luca Bressan, Salvatore Dore, Alessandro Tronchin, Alessia Milos, Aureo Muzzi, Liviana Penzo e Antonio Guido  -  il giorno seguente all’approvazione in via definitiva da parte del Senato del nuovo statuto del Friuli Venezia Giulia che, oltre ad abolire le province,  permette l’istituzione delle città metropolitane.

«Come - ancora i candidati - dimostra una recente ricerca dell'Anci e di The European House-Ambrosetti le potenzialità legate a una visione moderna delle aree metropolitane - definite la «spina dorsale» del Paese - sono enormi: hub di risorse, competenze, flussi di persone, merci, capitali, idee, motore dello sviluppo e meta delle start up innovative. Crediamo che, dopo un dibattito protrattosi molti anni, adesso sia giunto il momento di passare dalle parole alle azioni concrete: ecco perché in caso di elezione vogliamo impegnarci a facilitare una discussione che porti a un piano strategico di Trieste Città metropolitana discusso e condiviso – anche con gli altri comuni della provincia - in tempi rapidi, dal nuovo Consiglio Comunale».

«Sarebbe - concludono -  uno straordinario volano di investimenti e di sviluppo non solo per la nostra città – consentendole di rilanciare la propria vocazione di piccola capitale d’area mitteleuropea – ma per tutto il Friuli Venezia Giulia. A tutti coloro che, ancora oggi, nutrono perplessità sul progetto diciamo che la specialità della nostra Regione si difende soltanto dimostrando che sappiamo utilizzare gli strumenti legislativi per essere più moderni, innovativi e per creare più opportunità per i cittadini. Non di certo promuovendo vecchie battaglie di campanile».

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