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Amministrative, Canulli (SpT): «No al rigassificatore, pedonalizzazioni sempre più estese»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Una candidatura strana, di un respiro diverso.

Sono da sempre nel mondo dello spettacolo, e questo il motivo per cui molti anni fa sono arrivato a Trieste ed ho scelto di rimanerci. Sono un piccolo imprenditore che di questo si occupa e queste sono le competenze da cui voglio partire per dare il mio contributo alla nostra città. 

Non ho esperienza politica diretta, sono sempre rimasto dietro le quinte della cosiddetta “società civile” dando il mio contributo nelle piccole cose che fanno di un luogo il luogo in cui vivere. Qualcosa però è successo. Ho deciso di “irrompere” nella dimensione pubblica attraverso un gesto che di solito attiene alla sfera privata o al più a quella famigliare: mi sono sposato. Solo che nel mio caso ho fatto un matrimonio che nel nostro Paese non è riconosciuto come legale e possibile, e mi sono sposato in America. Ma io abito e vivo a Trieste, in Italia, assieme a mio marito e ho deciso che il mio matrimonio significa anche la mia vita, quello che sono e il modo in cui voglio vivermi la dimensione civile e quindi politica di questa città.

Trieste è una città che ha vissuto un ampio respiro, in epoche non lontanissime, questo respiro, ampio e plurale, voglio contribuire a restituire a tutti noi.

Un respiro pulito, alleggerito dall'inquinamento della Ferriera e dalla assurda volontà di realizzare un Rigassificatore già di vecchia generazione. Dall'inquinamento delle auto, restituendo ai cittadini una città con una pedonalizzazione gradualmente sempre più estesa ma di buon senso, con piste ciclabili, con spazi gioco per i bambini, con una pulizia continua e attenta.

Un respiro internazionale che sia riscontrabile in una vera e sentita vocazione turistica, nella capacità di accogliere e dedicare tempo e cura agli ospiti, con una regia centrale che ottimizzi i costi delle iniziative. Valorizzare il patrimonio culturale cittadino, fatto di Teatri e Musei, il Castello di Miramare e quello di San Giusto, i molti Festival del Cinema e le diverse stagioni teatrali. 

Cultura come motore economico e non più la prima spesa da tagliare; un territorio da valorizzare, che tra mare e Carso racchiude così tanta diversità da non riuscire a viverla in una vita sola. Una città di frontiera da vivere e da scoprire e non di confine chiusa e opprimente schiava di un provinciale “no se pol”.

Un respiro sociale che restituisca ai cittadini spazi comuni da utilizzare attraverso la rigenerazione urbana (Portovecchio, edifici, aree verdi) per start up e mini imprenditoria, sport e attività comuni di socialità e aggregazione.

Una città quindi in cui decidere di vivere, sognare e investire, in cui ogni giorno il respiro sia diverso e meno affannoso. 

Mi candido in Sinistra per Trieste, lista che mi ha accolto perché contiene e rappresenta molte diversità, in cui ognuno porta il suo bagaglio fatto di esperienze e vissuti molteplici. Io porto il mio di vissuto e spero che assieme al vostro sostegno possa rappresentare quella parte di città che vuole ascoltare anche il respiro dell'altro.

Corrado Canulli-Dzuro

Sinistra per Trieste

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