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Elezioni comunali 2016

Carini (Startup): «Brendolan assessore al Porto Vecchio, basta mistificazioni del Comune»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Startup Trieste propone un assessore tecnico al Porto Vecchio, con delega abbinata ai Fondi europei, per garantire una progettazione reale e realizzabile al di là degli spot elettorali in formato trenino dei puffi proposti dalle attuali amministrazioni comunale e regionale che, purtroppo, nulla hanno a che fare con un piano di rilancio concreto dell’area.

«Abbiamo la migliore professionalità già inserita nella nostra lista», spiega Fabio Carini, candidato sindaco della lista civica apartitica Startup Trieste, lanciando il nome dell’architetto Barbara Brendolan, già responsabile dell’ufficio tecnico per la candidatura di Trieste all’Expo del 2008, accreditata di un master sul paesaggio all’Unione Europea e attualmente titolare di una società di ingegneria».

Carini ricorda anche la pessima figura rimediata dalla Giunta comunale in occasione della Color Run 2015 quando, nonostante l’invito del prefetto e le assicurazioni fornite agli organizzatori, l’amministrazione cittadina costrinse la Bavisela ad assumersi tutti gli oneri di una provvisoria ed anticipata sdemanializzazione di parte dell’area. «L’attuale sindaco – rileva Carini - non è stato capace di assumersi le proprie responsabilità quella volta, figuriamoci quanto potrà essere in grado di farlo ora con un impegno ben più ampio e gravoso».

Carini ricorda infine come le opere annunciate per Porto Vecchio, presentate negli ultimi giorni, siano strettamente legate a un aumento consistente dell’afflusso di presenze residenziali e di turisti, ma non ci sia un minimo di strategia su chi e come attrarre e men che meno rispetto al fondamentale potenziamento delle infrastrutture di traporto che collegano Trieste al resto del mondo.

«Si parla di alberghi e musei ma il capoluogo giuliano continua ad essere difficilmente raggiungibile. L’aeroporto di Ronchi dei Legionari ha perso costantemente voli, anche a causa di una politica che non ha privilegiato le compagnie low cost come successo per altri scali a noi vicini e molto vivaci. Discorso simile con le tratte ferroviarie, basti pensare che per arrivare a Lubiana ci si impiega quatto ore… Trieste resta ancora isolata e se qualcosa non cambia il Porto Vecchio rischia di diventare soltanto un enorme contenitore vuoto e un peso difficile se non impossibile da mantenere».

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