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Elezioni comunali 2016

Elezioni 2016, Rosolen: «6mln di euro per sostegno all'educazione d'infanzia»

La candidata sindaco di Un'Altra Trieste Alessia Rosolen presenta i primi punti chiave del programma elettorale: «Investire risorse importanti per arrestare il declino demografico di questa città»

«Nido, asilo, Sis, e mensa scolastica gratis per le famiglie triestine. Già pronti 6 milioni di euro per un vero decollo delle politiche di sostegno all'educazione dell'infanzia. Rilanciamo la natalità a costo zero, la nostra amministrazione propone una rivoluzione sociale, culturale ed economica». Così Alessia Rosolen, candidata sindaco per Un'Altra Trieste – Popolare, spiega che «grazie alle entrate delle partecipate, e a tagli lineari alle voci del bilancio siamo già nelle condizioni di investire risorse importanti per arrestare il declino demografico di questa città». «Ovviamente - prosegue Rosolen - per noi questo è il budget di partenza, che verrà ritoccato con l'approvazione delle variazioni di bilancio».

«Persi 15mila triestini in 10 anni - sottolinea la candidata sindaco - è evidente che qualunque progetto politico non possa prescindere dalla creazione di una rete di protezione sociale solida e sicura per le esigenze di chi vive in questa città. Il crollo delle nascite è un'emergenza sociale su cui intervenire immediatamente. Nel 2015, abbiamo toccato il fondo: solo 1249 nati, mai le culle di Trieste erano rimaste così desolatamente vuote».

«Da anni, gli amministratori di questa città assistono all'appassimento del tessuto sociale con rassegnato fatalismo. Dobbiamo scongiurare il rischio, tutt’altro che remoto, che Trieste disperda la propria identità, e venga, anno dopo anno, colonizzata. Se il Comune non interviene per aiutare le nostre giovani coppie, condanna i triestini a una lenta, ma inesorabile, marcia di avvicinamento all’estinzione».

«L'azzeramento delle spese per giovani e famiglie - conclude Alessia Rosolen - è la base del nostro programma». «Per cancellare i cliché decadenti che aleggiano su questa città, dobbiamo partire da una nuova politica sociale. Una città che rifiorisce, può affrontare la sfida all'isolamento infrastrutturale, che costituisce una zavorra pesantissima per Trieste. Una città che rinasce può riaffacciarsi sul mercato con credenziali più forti per rendersi appetibile a investitori e turisti, e può girare pagina sul fronte della crisi occupazionale. Una città che non cede alla tentazione della nostalgia e guarda avanti, può svoltare sulla portualità, chiudere il libro dei sogni sul Porto vecchio e inaugurare la stagione della concretezza».

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