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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016

Ferriera, Dipiazza: «Nei primi cento giorni crono-programma per chiusura area a caldo»

Roberto Dipiazza: «Governare la città questa volta deve significare poter mantenere le promesse fatte in campagna elettorale»

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

“ (punto 1) Coinvolgimento del cittadini attraverso la partecipazione attiva dei loro referenti a un “gruppo di lavoro sulla Ferriera” composto anche dal Comitato 5 Dicembre e dalle Associazioni ambientaliste riconosciute”.
 
Questo è il primo punto proposto dal candidato Sindaco Roberto Dipiazza per definire insieme (entro i primi cento giorni) le linee di intervento e condividere le scelte della procedura per la chiusura dell’area a caldo della Ferriera.
 
“Perché governare la città – precisa Roberto Dipiazza – questa volta deve significare poter mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, e vi ricordo che il Sindaco uscente nel programma per la sua precedente elezione aveva indicato come obiettivo la dismissione della Ferriera”.
 
Ecco quindi i punti successivi necessari a rendersi effettivamente conto della situazione e agire di conseguenza, che ho sottoscritto:

2) verifica tecnica della procedura per la chiusura dell’area a caldo e stesura del crono-programma (attività - tempi)
3) analisi dei punti presenti nell'Accordo di Programma non ancora rispettati e definizione azioni conseguenti. Verifica anche delle criticità presenti nell’Accordo stesso e valutazione se ci sono estremi per ordinanze maggiormente restrittive (diminuzione della produzione di ghisa e coke)
4) revisione del posizionamento centraline di monitoraggio ambientale, anche al fine di dare il ruolo corretto alla stazione di via San Lorenzo in Selva che viene considerata per il benzoapirene ma non per le pM 10.
5) controlli e potatura alberi nelle aree delle centraline.
6) verifica della possibilità di acquistare una centralina, che sia di “proprietà” del Comune di Trieste e sotto controllo diretto del gruppo di lavoro
7) analisi delle polveri di tutti i giardini inquinati al fine di capire l’esatta provenienza della fonte inquinante (anche verifica valori metalli pesanti e diossine, approfondendo le matrici per avere l’esatta provenienza delle polveri).
8) avvio procedura di revisione dell’AIA: in base alla legge 152 sulle modalità di azione per la revisione dell’AIA si evince che solo la Regione ha il potere di avviare tale processo. Ma chi ha partecipato alle Conferenze di servizio – come il Comune di Trieste – può chiedere la alla Regione la revisione, ma non a fini di salute pubblica, bensì per motivi ambientali, a fronte del perdurare di gravi criticità.
9) redazione del Piano acustico comunale e rispetto delle normative.
10) verifica iter autorizzativo capannone laminatoio e controllo situazione trattamento delle acque e barrieramento a mare. 

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