Uniti per Trieste: «Sempre più triestini se ne vanno, oltre 7mila negli ultimi 5 anni»

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Immaginate di andare a Opicina.

E non trovare nessuno.

Case vuote, negozi vuoti, strade vuote. Tutto abbandonato.

Una cittadina fantasma.

Strano vero? Eppure è come dovremmo sentirci in questi giorni. L'ufficio elettorale del comune ha comunicato che i triestini residenti all'estero son ben 25 mila. Quasi il 14% del corpo elettorale composto da 185mila votanti.

5 anni fa i residenti all'estero erano 18mila.

Oltre 7mila persone hanno lasciato Trieste negli ultimi 5 anni.

Più di 1200 persone all'anno.

Sogni, desideri, speranze. Tutte cose che Trieste in questo momento non può dare. A cosa si deve tutto questo? A una classe politica inetta ed egoista, interessata solo al profitto personale. Alla mancanza di opzioni lavorative, bloccate proprio dagli amministratori. Dal nazionalismo stupido e cieco, che blocca qualsiasi collaborazione o sviluppo, appoggiando acriticamente qualsiasi stupidaggine proveniente da Roma. All'imposizione del "no se pol" agli abitanti, etichettandoli come pigri e svogliati, quando in realtà è un "no se vol" dei partiti.

Immaginate adesso un'altra cosa.

Di andare lontano. Di vivere in un posto lontano centinaia o migliaia di chilometri. Scoprire che non siete pigri e che se volete "se pol", di avere soddisfazioni. E di domandarvi "Come mai a Trieste non potevo?".

E iniziare ad avere nostalgia dei luoghi della vostra infanzia, del cibo, del dialetto, dei paesaggi, delle nostre tradizioni, degli amici, della famiglia...

Vorreste veramente vivere con il rimpianto di non essere riusciti a realizzarvi dove siete nati?

La soluzione è solo una: la Zona Franca Territoriale. E' l'unico partito che può e vuole farla è Uniti per Trieste.

Uniti per Trieste, liberi di fare la differenza.