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Porto Vecchio, Bandelli (Uatp): «Occasione di rilancio per Trieste, appalti a ditte del territorio»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«La crisi economica ha tagliato le gambe a moltissimi settori, ma per l’edilizia gli ultimi anni sono stati un bagno di sangue. Per ripartire, è doveroso e urgente garantire canali prioritari per assegnare lavori alle aziende del territorio. Il nuovo codice regionale degli appalti lo consente, si tratta solo di interpretarlo correttamente».  

Così Franco Bandelli, candidato nella lista Un’Altra Trieste Popolare a sostegno di Alessia Rosolen, che premette: «Il Comune di Trieste è la massima stazione appaltante del territorio. Margini di manovra ci sono, basta saperli sfruttare». Primo punto: «Preservare l’economia del territorio (l’Irpef comunale) facendo lavorare le aziende locali. Come? Spacchettando l’importo degli appalti, per esempio. Così si favoriscono le piccole imprese, inevitabilmente tagliate fuori da commesse troppo alte. Questa strada è percorribile, perché tracciata dalla direttiva regionale del settore».   bandelli-2

Bandelli pone poi l’accento sull’esigenza di «chiudere la stagione a luci e ombre, lastricata di contraddizioni e fallimenti, dei bandi di concorso aggiudicati secondo il criterio del massimo ribasso. Abbiamo assistito a casi paradossali in cui, per vincere il bando, un’impresa (spesso proveniente da altre latitudini) ha messo sul piatto una cifra, salvo non erogare un servizio neanche minimamente all’altezza. Tra l’altro, l’ossessione di rincorrere il prezzo più basso ha acuito la crisi del comparto, provocando la chiusura di molte imprese locali, e la perdita di 1600 posti di lavoro circa».  

Da Bandelli pieno sostegno alla «procedura negoziata con più di 10 imprese individuate su liste fiduciarie. Si tratta di una modalità che permette di effettuare un ribasso percentuale compatibile con l’economia comunale, garantendo la sopravvivenza delle imprese stesse”. Bandelli non esclude di ricorrere “a un utilizzo (minimo) indispensabile di procedure aperte per lavori fino a un milione di euro: così allontaniamo lo spettro di infiltrazioni di aziende nazionali su cui gravano sospetti e ombre di infiltrazioni". "Ancora, puntiamo sulla premialità per appalti a chilometri zero fino a importi di 500mila euro, considerato che la media per gli appalti comunali, oscilla tra i 200mila e i 300mila euro».

Infine, una misura speciale per Porto Vecchio: «Serve un provvedimento per riservare una percentuale degli appalti (minimo 10%) a imprese triestine».

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