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Emergenza Silos, Silp Cgil a Schiavone: «Scarse risorse all'ufficio immigrazione, non intoppi burocratici»

«Si pensi che oggi, a causa di ció i tempi di attesa per il rilascio di un permesso di soggiorno per studio o lavoro, possono arrivare anche a 7 mesi»

A proposito delle dichiarazioni del presidente dell'ICS Gianfranco Schiavone sull'emergenza Silos, l'organizzazione sindacale di Polizia Silp Cgil dichiara sul suo rofilo Facebook: «Decisivi i ritardi burocratici. Secondo noi invece, sono decisivi i numeri e la scarsità di risorse umane impiegate all'Ufficio Immigrazione della Questura, con colleghe e colleghi (e personale civile) costretti a fare -un encomiabile- super lavoro per poter far fronte alle sempre più accresciute esigenze derivanti dalle richieste di asilo. Si pensi che nel 2013 le richieste erano attestate sulle 60-70 unità, mentre ora si è arrivati a 1200, con una corrispondente riduzione del personale addetto, che spesso viene impiegato anche in altri servizi istituzionali (ordine pubblico, controlli straordinari del territorio, ecc.)».

«Si pensi che oggi, a causa di ció - continuano i sindacalisti -, i tempi di attesa per il rilascio di un permesso di soggiorno per studio o lavoro, possono arrivare anche a 7 mesi. Non è giusto, che a causa di problemi organizzativi e di cronica carenza di personale, la colpa si riversi sempre sulle lavoratrici e lavoratori della Polizia, che si impegnano oltre misura per offrire un buon servizio ai cittadini. Si vogliono aumentare i servizi di controllo del territorio? Bene, si aumenti di pari passo il personale in servizio alla Sala Operativa, alla Polizia Scientifica e anche all'Ufficio Immigrazione, altrimenti questi servizi (peraltro già effettuati dalla Questura), così come sono organizzati non servono a nulla, se non ad aumentare il carico di lavoro e a distogliere il personale da altre mansioni».

«A loro si aggiunge anche il personale dei Commissariati che viene giornalmente impiegato nei più disparati servizi, a detrimento di indagini e altre incombenze lavorative. Certo è, che se i colleghi si "fanno in quattro" per evadere le pratiche di rilascio dei permessi (da rinnovare ogni 3 o 6 mesi) e poi le persone "gestite" dalle organizzazioni presenti sul territorio non si presentano, oppure si presentano in giornate a loro non dedicate, creando ulteriori problemi di "sovraffollamento" degli uffici, la responsabilità, forse, va cercata altrove».

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