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Energia, De Monte (Pd): «Inaccettabile scaricare sui consumatori gli oneri dei fornitori»

Interrogazione alla Commissione Ue dell’eurodeputata Isabella De Monte in collaborazione con Consumatori Attivi

«Scaricare sui consumatori gli oneri dei fornitori di energia elettrica è inaccettabile. Chiediamo quindi alla Commissione europea di intervenire a tutela dei consumatori italiani. Perché non si tratta di una fake new». Lo afferma Isabella De Monte, eurodeputata Pd, che oggi, raccogliendo quella che è stata la protesta degli utenti e grazie a un lavoro di studio e approfondimento svolto dall’associazione di tutela dei cittadini Consumatori Attivi,  ha presentato un’interrogazione sugli oneri aggiuntivi che verranno spalmati sulle fatture inviate ai consumatori di energia elettrica in regola con i pagamenti, per coprire i mancati incassi da parte di alcune società elettriche. Si tratta di un provvedimento contenuto in una delibera dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), emanata lo scorso primo febbraio. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dagli eurodeputati Pd Nicola Caputo, Alessia Mosca, Luigi Morgano, Renata Briano e Damiano Zoffoli.

Secondo De Monte «non si può fare cassa accanendosi su chi è in regola con i pagamenti: è iniquo. Per tale ragione abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea in cui chiediamo di verificare se la delibera dell’Arera non violi quanto disposto dalla Direttiva 2009/72/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. E abbiamo chiesto come intenda procedere per salvaguardare i diritti dei consumatori. La direttiva 2009/72/CE stabilisce norme comuni per la generazione, la trasmissione, la distribuzione e la fornitura dell’energia elettrica, unitamente a disposizioni in materia di protezione dei consumatori al fine di migliorare e integrare i mercati competitivi dell’energia elettrica nella Comunità europea».

«La delibera dell’Arera – sottolinea De Monte - riguarda le relazioni tra i fornitori, cioè le società venditrici, e i distributori, cioè i responsabili del trasporto dell’energia nelle abitazioni e, per i pagamenti degli oneri di sistema, regola i rapporti tra distributori, Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea) e Società di Gestione dei servizi energetici (Gse). Tale delibera attribuisce alla Csea il potere di reintegrare le spese sostenute dai venditori o dai distributori di energia per il pagamento degli oneri di sistema versati, ma non riscossi, ripartendole tra tutti gli utenti finali. Di fatto dispone un aumento della tassazione, più in particolare degli oneri di sistema, e dunque del prezzo della prestazione. È un meccanismo fortemente lesivo dei diritti dei consumatori, contro il quale chiediamo alla Commissione Ue di intervenire».

L’avvocato Barbara Puschiasis, Presidente dell’associazione Consumatori Attivi che ha redatto lo studio giuridico utile per l’interrogazione, plaude all’iniziativa dell’europarlamentare Isabella De Monte. «Necessario infatti ora è che, oltre alla iniziative poste in essere dalle associazioni dei consumatori, anche i rappresentanti politici, a prescindere dal loro schieramento, cerchino di incidere nelle sedi istituzionali al fine di impedire simili ingiustizie. Questa è dunque un’importantissima occasione per portare anche in sede europea la protesta dei consumatori che si fonda su un’evidente iniquità di trattamento. Infatti il recente provvedimento dell’Arera non prevede da parte dell’utente virtuoso una contribuzione a un sistema mutualistico dove, per intendersi, si attui un meccanismo di protezione verso le fasce più deboli e dunque verso i consumatori vulnerabili, ma anzi, indistintamente va a imporre all’utente finale il pagamento di oneri non assolti da chi anche colpevolmente non paga, pur non trovandosi in una situazione non colpevole di disagio economico. Per la maggior parte questi debiti sono ascrivibili a società e non a consumatori, e dunque emerge con tutta la sua evidenza la violazione nel caso della Delibera 50/18 e della consultazione 52/18 dell'Arera anche di quelli che sono i principi fondamentali della nostra carta costituzionale oltre che della disciplina europea in materia. Consumatori Attivi – osserva Puschiasis - prosegue dunque con le varie iniziative volte a giungere alla modifica dei provvedimenti predetti i cui effetti comunque si manifesterebbero solo dal luglio 2018 e avverte i consumatori che la recente notizia sui rincari di 35 euro delle bollette è in realtà una bufala, anche perché la tanto discussa delibera dell'Arera porterebbe a rincari di qualche centesimo sulle bollette. Si sconsigliano iniziative individuali da pare dei consumatori quali ad esempio il pagamento per differenza delle fatture dell'energia elettrica perché questo può comportare anche la sospensione del servizio all'utente. Consigliamo dunque di rivolgervi ai nostri sportelli per ogni aiuto o chiarimento».

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