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Famiglia, Rosolen: «In definizione una "rete" di strumenti di sostegno»

Intanto la Giunta ha stabilito importi mensili per abbattimento rette servizi all'infanzia. A disposizione oltre 5,2 milioni di euro, sarà erogato un massimo di 240 euro mensili

«Stiamo facendo un'analisi accurata di tutti i diversi strumenti a supporto delle famiglie, anche in un'ottica di semplificazione, e parallelamente stiamo studiando altre forme di aiuto, che riguarderanno non solo i servizi per la prima infanzia ma, più in generale, saranno rivolti a tutte le famiglie di tutte le età, dando vita sul territorio ad una rete di protezione, che sia efficace, efficiente, funzionale e di facile accesso». Lo ha annunciato oggi l'assessore alla famiglia, Alessia Rosolen, al termine dell'odierna riunione della Giunta regionale nel corso della quale sono stati intanto rideterminati, per l'anno educativo 2018-2019, gli importi mensili destinati a famiglie con Isee inferiore a 30mila euro quale contributo per la frequenza dei figli ai servizi educativi per la prima infanzia, erogati da soggetti accreditati, sia pubblici che privati.

Nuove risorse

Complessivamente vi sono a disposizione oltre 5,2 milioni di euro, che il bilancio regionale ha destinato allo specifico Fondo per l'abbattimento delle rette, a suo tempo definito con la legge 20 del 2005 che disciplina il "Sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia".

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Alcuni numeri

«Con questa somma - fa sapere Rosolen - daremo una risposta alle richieste pervenute ai servizi sociali dei Comuni da parte di ben 2.673 famiglie, con i requisiti di reddito previsti dalla norma». Più nel dettaglio, il beneficio economico erogato dalla Regione è modulato a seconda delle fasce di reddito Isee. Ammonta ad un massimo di 240 euro mensili per la frequenza a tempo pieno a nidi, servizi domiciliari e servizi sperimentali assimilabili di bimbi appartenenti a famiglie con Isee fino a 10mila euro. Tale somma si riduce del 20, del 30 e del 50 per cento con l'aumentare della fascia Isee. Il contributo per la frequenza a servizi a tempo parziale è stabilito nella metà rispetto a quelli a tempo pieno.

Centri per bambini e spazi gioco

Per la frequenza a centri rivolti a bambini e genitori, a spazi gioco e altri servizi assimilabili il contributo massimo è di 120 euro mensili, somma che anche in questo caso si riduce proporzionalmente all'aumentare del reddito documentato. Previsto anche un contributo di 35 euro per frequenze inferiori a 30 ore nell'arco di un mese, in questo caso per i soli nuclei familiari con Isee non superiore a 10mila euro.

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"Aiuto concreto"

«Questi benefici - sottolinea l'assessore Rosolen - sono particolarmente importanti perché rappresentano un aiuto concreto alle famiglie, che in questo modo possono con maggiore facilità affidare i propri figli ai servizi per la prima infanzia presenti sul territorio».

Una rete di servizi

«In sostanza - evidenzia ancora Rosolen - la Regione non si limita a realizzare percorsi formativi e ampliare l'offerta, ma aiuta materialmente le famiglie favorendo la conciliazione tra impegni familiari, cura dei figli e scelte professionali, facilitando in maniera indiretta anche l'accesso delle donne nel mercato del lavoro, in un quadro di pari opportunità. Ma ora, ribadisce, intendiamo creare ancora maggiori opportunità, realizzando una rete di servizi omogenea e capillare, che sia a fianco di tutte le famiglie».

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