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FdI incontra i lavoratori 'No green pass', il vicepresidente della Camera: "Vi sosteniamo"

Rampelli e Rizzetto a Trieste incontrano una delegazione di lavoratori contrari ai nuovi obblighi e ne condividono le idee: "La certificazione non dà l'immunità, meglio i tamponi, ci batteremo perché siano gratuiti"

Fratelli d’Italia incontra una delegazione di lavoratori contrari all’obbligo del Green Pass, e ne condivide posizioni e richieste. Per l’occasione sono arrivati oggi da Roma il vicepresidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli e il deputato Walter Rizzetto. Presenti all’incontro in largo Bonifacio anche i candidati di FdI alle amministrative di Trieste, il consigliere regionale Claudio Giacomelli e l’assessore ai lavori pubblici Elisa Lodi.

Il comitato indipendente di lavoratori, formato da metalmeccanici, ferrovieri e una delegazione di finanzieri, ha espresso la contrarietà all’obbligo di Green Pass per tutti i lavoratori, pubblici e privati, dal prossimo 15 ottobre, proponendo “tamponi per tutti i lavoratori, vaccinati e non, visto che il vaccino non protegge dal contagio ma solo dall’ospedalizzazione. Non siamo no - vax, alcuni di noi sono vaccinati ma si sentono più tutelati dai test anti covid periodici”. 

Posizione che trova d’accordo Fratelli d’Italia: “Non abbiamo votato l’ultimo decreto Green Pass - specifica Rizzetto - Il certificato verde non dà l’immunità a contrarre o trasmettere la malattia, bisogna invece calmierare i prezzi dei tamponi fino a quasi azzerarli. Abbiamo anche proposto alla Camera e al Senato di implementare sanificazioni, miglioramento della medicina territoriale e di base, di più posti letto negli ospedali. Siamo stati il primo gruppo a chiedere il green pass tra stati europei per favorire gli scambi commerciali e il turismo, ma siamo solidali con chi oggi protesta contro questa estensione.

“Siamo favorevoli ai vaccini ma contrari al Green Pass - ha poi spiegato Rampelli - . Noi siamo vaccinati ma il Governo non si è assunto la responsabilità di rendere obbligatori i vaccini, quindi deve fornire a chi non vuole vaccinarsi un’alternativa, dando loro il diritto d’accesso ai servizi e ai luoghi di lavoro. Per questo stiamo portando avanti una campagna sui tamponi gratuiti, che in altri paesi esistono. Il Governo dovrebbe piuttosto mettere in atto un’informazione corretta, se così fosse le persone si vaccinerebbero spontaneamente. Invece finora c’è stata molta confusione, anche nel mondo scientifico”.

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