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Ferriera, Dipiazza: «La Giunta gioca a ping-pong con la salute». Vito: «Il sindaco può adottare provvedimenti»

Continua il botta e risposta Comune-Regione sullo stabilimento di Servola in seguito alla lettera di diffida di Dipiazza a Serracchiani e Vito che chiede l'annullamento dell'AIA

«La grottesca, banale e surrettizia risposta dell’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito potrebbe essere un invitante assist per facili battute, ma non mi interessa il ping pong istituzionale che vuole giocare l’esponente della Giunta regionale sulla salute dei cittadini e dei lavoratori, mi preme, piuttosto, arrivare alla chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Trieste. L’assessore regionale all’Ambiente, senza offendere le intelligenze di tutti, farebbe bene a comportarsi con quella responsabilità che il ruolo le impone, e spiegare ai cittadini che l’AIA che la Regione FVG ha concesso alla Ferriera è uno scudo normativo che permette alla proprietà dello stabilimento siderurgico di operare al di sopra e al di fuori della normale normativa in materia ambientale».

Così il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza replica alle dichiarazioni dell’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito che a sua volta aveva risposto al primo cittadino che aveva diffidato la Regione ad annullare l'AIA: «Probabilmente quando la Regione FVG - precisa Dipiazza - ha deciso di dare nuova vita ad uno stabilimento industriale vetusto la cui chiusura era stata già decisa nel 2012, ha concesso un’AIA in buona fede, ma purtroppo i continui episodi e fatti stanno dimostrando che la proprietà non sta rispettando gli impegni presi con la Regione FVG, tanto che gli stessi uffici tecnici regionali hanno diffidato l’azienda. All’assessore Vito, che mi fa specie si sorprenda che la proprietà abbia impugnato al TAR la diffida degli uffici regionali, assicuro che è in buona compagnia dato che anche il Comune si è visto impugnare i propri atti e che gli uffici tecnici hanno fatto ciò che dovevano fare».

«Proprio perché l’autorità in materia di salute è il Sindaco, questa amministrazione da diversi mesi sta fornendo tutti gli elementi utili e necessari alla Regione FVG che ha costruito questo scudo normativo e che è l’unica che può annullarlo. Invito l’assessore Vito, senza alcun tono polemico, a leggere con serenità la diffida presentata e tutti gli elementi forniti da questa amministrazione negli ultimi mesi per annullare l’AIA. Sono certo che troverà tutte le risposte per decidere di annullare l’AIA o rivederla. Arroccarsi su una posizione precostituita, nonostante l’evidenza delle inadempienze accertate dalla stessa Regione FVG, segnalate dal Comune di Trieste ed i continui episodi di diffusione in atmosfera di elementi inquinanti, non va nell’interesse della salute dei cittadini e dei lavoratori dello stabilimento. Se può essere utile all’Assessore propongo anche un confronto costruttivo tra i nostri uffici ed il prof. Barbieri con gli uffici regionali in modo da sviscerare ed analizzare insieme tutte le inadempienze all’AIA da parte della proprietà. Infine - conclude Dipiazza - concordo con l’assessore regionale all’Ambiente quando afferma che "questo atteggiamento non giova alla causa di far funzionare al meglio gli strumenti che abbiamo a disposizione contribuendo solo a creare un clima confuso”».

Prontamente è poi giunta nuovamente la replica dell'assessore Regionale all'Ambiente: «Il sindaco Dipiazza ha fatto alla Regione delle richieste formali. La Regione risponderà al Comune di Trieste attraverso un documento altrettanto formale, supportato da tutti i necessari approfondimenti tecnici, e di certo non intende rimanere coinvolto nel tentativo di alimentare un confronto basato su comunicati stampa che puntano esclusivamente ad un effetto mediatico - sisponde Sara Vito -. Dipiazza smetta di confondere artatamente i ruoli politici e le competenze tecniche: il lavoro della Regione è rigoroso e rispettoso delle norme».

«La diffida presentata del Comune di Trieste alla Regione Friuli Venezia Giulia per annullare l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dello stabilimento della Ferriera di Servola contiene degli elementi di natura tecnica che saranno esaminati dagli uffici con attenzione ed equilibrio - continua Vito -. Dipiazza avrà la risposta tecnica formale a quanto chiede: il sindaco è sempre stato ed è ancora libero di adottare, qualora ritenga ne ricorrano i presupposti, i provvedimenti di sua competenza in quanto tutore della salute pubblica».

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