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Ferriera e inquinamento, Ziberna (FI): «Dalla Giunta risposte più chiare su decessi e costi»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«In Italia l'inquinamento atmosferico uccide ogni anno quasi 85.000 persone, con una stima per la nostra regione di circa 1.700 persone: una carneficina, più del fumo di sigaretta, di cui però perlomeno se ne parla molto. Questa giunta regionale mostra tutta la sua inadeguatezza nell'affrontare i problemi della Ferriera di Trieste, come peraltro della centrale A2A di Monfalcone, e siamo assai preoccupati per la sua possibilità di affrontare in modo adeguato il rischio inquinamento. Vogliamo sapere quanti decessi provoca ogni anno la Ferriera di Trieste, ritenendo che debba assolutamente affermarsi il primato della vita, dell’incolumità, della salute, su quello dell’economia».

Ad affermarlo il Vicepresidente del Gruppo Forza Italia in Consiglio Regionale Rodolfo Ziberna nell’ambito della discussione della mozione 194 “Nuova AIA per la Ferriera e rispetto dei limiti di legge”. Lo stesso Ziberna aveva presentato anche un’interrogazione sul tema alla giunta regionale per sapere quante siano le persone che muoiono per queste ragioni ogni anno, in quali aree ciò avviene maggiormente e quali siano le azioni poste in essere dalla Giunta.

«Nel continente europeo – rileva Ziberna – l'inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute, tanto da ridurre anche significativamente la durata di vita e da contribuire alla diffusione di gravi patologie quali malattie cardiache, problemi respiratori e cancro: secondo l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea), l'inquinamento atmosferico continua ad essere responsabile di 436.000 morti premature in Europa. In Italia si muore di inquinamento atmosferico molto più che in ogni altro Paese dell'Unione: le 84.400 vittime stimate dall'Aea hanno costi sociali altissimi ed un notevole impatto economico, dato dall'aumento dei costi sanitari e dalla riduzione della produttività, con la perdita di giorni lavorativi in tutti i settori».

«Avevo pertanto rivolto un'interrogazione alla Giunta per sapere: in quale misura nella nostra regione l'inquinamento atmosferico sia stimato essere causa di morte prematura (plausibili 1.700 decessi all'anno?); quali siano le zone in cui maggiormente la nostra popolazione è a rischio; quale sia la stima dei danni economici determinati al settore pubblico e privato, con particolare attenzione a quelli gravanti sulle risorse regionali; quali azioni la Giunta intenda porre in essere per abbattere nella maggior misura possibile il numero di questi decessi, considerato che – conclude Ziberna – qualunque fosse il costo, sarebbe comunque inferiore al danno che la Regione subisce».

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