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Festa della liberazione, Demarchi (Fi): «Sono di destra ma ho anche sangue partigiano»

La candidata al consiglio regionale esprime sdegno per le contestazioni al sindaco Dipiazza e ricorda lo Zio Luigi Frausin, medaglia d’oro al Valore Militare commemorato a Muggia

«Quello che è successo alla commemorazione del 25 aprile alla Risiera di San Sabba è il chiaro sintomo di come l’anti - politica prenda il sopravvento sui valori e sulle persone». Così comunica la candidata al Consiglio regionale per Forza Italia Giulia Demarchi dopo i fischi al sindaco Dipiazza durante la cerimonia per la Festa della liberazione. 

Secondo Demarchi «Fischi, urla ed insulti in una giornata così importante e in un posto così ricco di dolore non è sicuramente degno nè di una democrazia nè di un sano sintomo di rinnovamento. I colori politici, le ideologie sono parte fondamentale di una solida democrazia ma se espresse nel rispetto altrui, talvolta tale rispetto va manifestato con adeguato silenzio. Non posso che esprimere profondo dispiacere per una simile strumentalizzazione finalizzata al nulla, se non al dolore. Reputo che neanche il più sfegatato dei politici in campagna elettorale sarebbe stato capace di tale maleducazione».

«Sono candidata come consigliere alle prossime elezioni regionali - ricorda l'esponente di Forza Italia - e pertanto di colpi bassi ne ho visti e sentiti, i miei
ideali sono sempre stati di destra, tuttavia nella mia famiglia le ferite ci sono state, infatti lo zio Frausin Medaglia d’oro al Valore Militare per l’attività partigiana ha perso la vita per ideali di enorme rispetto. Ancora oggi a Muggia la sua targa è puntualmente commemorata. Reputo che  il rispetto delle mie idee così come di chi è morto per le sue debba essere sacrosanto e talvolta il silenzio è d’obbligo. Auspico - conclude - che per il futuro il rispetto prevalga sulla strumentalizzazione».

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