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Marini (FI): «PD responsabile, inverosimile Torrenti e timido Cosolini»

Dure affermazioni di Bruno Marini (FI), verso la Presidente della Regione Debora Serracchiani sulla polemica legata alla festa della Patria Friulana: «Una responsabilità politica netta e precisa del Partito Democratico, confermata dalle inverosimili esternazioni dell'assessore Torrenti, e la timida reazione del sindaco Cosolini»

Dure affermazioni di Bruno Marini nei riguardi della Presidente della Regione Debora Serracchiani sulla polemica legata alla festa della Patria Friulana:

«La risposta della Presidente Serracchiani sulla polemica legata alla festa della Patria Friulana sinceramente mi è sembrata scarsa di contenuti veri e piena di retorica laddove insiste su un concetto di unità della regione che proprio iniziative come quella dell'approvazione della legge sulla Patria del Friuli tendono a mettere in discussione, rinfocolando vecchie divisioni e rivalità soprattutto fra Udine e Trieste che si stavano lentamente rimarginando e che provvedimenti come questo tendono inutilmente a riaprire».

Aggiungendo ancora: «L'esposizione della bandiera del Friuli a Trieste, se poteva avere un minimo di giustificazione per il Palazzo del Consiglio regionale in piazza Oberdan, dove sono presenti tutte le forze politiche e tutti i 50 consiglieri della Regione, non trovava nessuna giustificazione, né formale, né sostanziale, per quanto concerne il Palazzo della Presidenza della Giunta in piazza Unità che tra l'altro assume un valore simbolico, ma non solo simbolico, che ha fortemente indispettito i triestini»

Poi Bruno Marini pone una domanda aperta alla Presidente Serracchiani: «Chi ha autorizzato l'esposizione della bandiera del Friuli sul Palazzo della Regione di piazza Unità e proprio sul balcone dell'ufficio della Governatrice? La stessa Serracchiani ne era a conoscenza o quella bandiera è stata esposta a sua insaputa?»

«Ma il problema è anche squisitamente politico. Debora Serracchiani è la numero due del Pd a livello nazionale e in regione non si muove foglia in quel partito che lei non voglia. Ora, la proposta di legge dell'istituzione della Patria del Friuli presentata dai tre consiglieri ex o ancora Lega Nord, non aveva alcuna possibilità di passare in Consiglio regionale, considerato anche il voto compattamente contrario del gruppo di Sel e quello del consigliere Edera dei Cittadini, se il gruppo del Pd (compresi purtroppo i triestini Codega e Rotelli) non avesse accettato di appoggiarla.

Da qui una responsabilità politica netta e precisa del Partito Democratico, confermata peraltro dalle inverosimili esternazioni dell'assessore Torrenti, che la timida reazione del sindaco Cosolini non basta certo a sminuire, anche nel momento in cui la segretaria regionale del Pd, la quale interviene su tutto lo scibile umano (oggi per la cronaca sulle cure dentistiche!) ha ritenuto su questa vicenda di mantenere un assordante, quanto imbarazzato, silenzio».

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