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«Fieste de patrie dal Friûl, bandiera del Friuli in piazza Unità: cosa c'entra Trieste?»

È quanto afferma in una nota Gianfranco Orel, segretario della Federazione di Trieste del Partito Socialista Italiano: «I politici triestini stanno riproponendo la politica italiana dei baci in bocca verso i cugini friulani, senza i quali non si vince»

«Mentre si sta fortunatamente  assopendo la rivalità tra Trieste e Udine, diversi esponenti politici triestini si muovono in senso contrario: in anticipo sulle prossime elezioni, stanno riproponendo la politica italiana dei baci in bocca verso i nostri cugini friulani, senza i quali non si vince». 

È quanto afferma in una nota Gianfranco Orel, segretario della Federazione di Trieste del Partito Socialista Italiano.

«Ne è un esempio l'idea - continua Orel - di esporre nel palazzo della regione in piazza Unità d'Italia, anche se solo per la "fieste de patrie" del 3 aprile, la bandiera storica del Friuli. Essa è formalmente riconosciuta dalla legge che tutela le minoranze linguistiche ed esposta nei comuni e nelle gianfranco orel-2provincie friulanofone; ma cosa centra Trieste? Tanto più che il Friuli e la Venezia Giulia sono costituzionalmente unite e rappresentate dalla bandiera ufficiale della Regione: l'aquila d'oro in campo azzurro». 

«Ora si vuole aggiungere - conclude la nota - , per l'occasione, l'aquila nera con gli artigli e il becco rossi?! Pare un gioco per sventolatori, il palio dei rioni..Lo stesso Sergio Cecotti, ex sindaco di Udine, definisce l'idea "una bizzaria innocua" Mi aspetterei da certi esponenti triestini una maggiore rispetto della storia, delle istituzioni e delle realtà territoriali, compresa quella di Trieste, fino prova contraria "ancora" capoluogo della Regione e della Venezia Giulia

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